DA HOKKAIDO NEL NORD DEL GIAPPONE A PANTELLERIA IN BARCA A VELA

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Toccherà anche Pantelleria un navigatore solitario incontrato nel porto della Città di Hakodate dell’Isola di Hokkaido nel nord del Giappone. Steve, così si chiama questo moderno Ulisse, un quarantenne americano impegnato nel giro del mondo con la sua barca a vela di nome Nereid. Nel corso di una lunga conversazione scopro che farà tappa a Pantelleria nell’ estate del 2014.
Nel grazioso water front costituito dai dock in mattoni rossi, una volta usati come magazzini e ora sapientemente restaurati e trasformati in bar, ristoranti e piccoli centri commerciali, noto ormeggiata una piccola barca a vela, poco più di un guscio di noce battente bandiera Americana. A bordo un uomo che sta lavorando all’albero maestro, mi trattengo qualche minuto pensando a come sia stato possibile attraversare l’Oceano Pacifico con una barca così piccola, infine lo saluto complimentandomi per l’impresa.
Scopro che viene dagli Stati Uniti, ma non dalla costa Ovest come immaginavo, sono infatti ben 4 anni che è partito da Norfolk in Virginia e ha già fatto mezzo giro del mondo costeggiando il nord e sud America fino all’ estremo sud del Brasile. Da lì ha attraversato l’oceano Atlantico arrivando in Sud Africa, proseguendo poi per Australia e Nuova Zelanda, ha poi risalito il sud est asiatico arrivando fino ad Hakodate nel nord del Giappone dove ci siamo incontrati.
Tra circa due anni passerà dal Mediterraneo per andare a trovare i suoi lontani parenti greci, capisco quindi la ragione nella scelta del nome della barca: Nereid. Le origini greche devono averlo evidentemente ispirato, infatti, le Nereidi sono delle creature della mitologia greca, delle ninfe marine benevole considerate immortali alla corte del re dei mari Poseidone. Certamente un nome di buon auspicio per chi si appresta a fare il giro del mondo in barca a vela.
Ci diamo appuntamento a Pantelleria nell’Agosto del 2014 e vista la sua familiarità con la mitologia greca gli parlo della grotta di Sataria, dove leggenda vuole che Ulisse sbarcò intrattenendosi con Ogigia per ben sette anni. Lui ride e dice che sarà difficile che possa trattenersi così a lungo ma che sicuramente almeno per sette giorni si fermerà volentieri a visitare l’isola ed il suo entroterra.
Steve conosce di fama Pantelleria dai racconti di un suo amico velista che vi ha fatto tappa qualche anno fa, egli rimase affascinato, dalla bellezza del mare ma soprattutto dagli odori dell’entroterra e della natura. Sono stupito che conosca "la figlia del vento" ma rimango davvero impressionato quando mi chiede delle cantine dove si fa il Passito e lo Zibibbo ricordando quanto riferitogli in merito a meravigliose cene innaffiate dal profumatissimo Zibibbo. Bene, la nostra fama ci precede!
Nonostante abbia già attraversato mezzo mondo e visto decine di tempeste, si dice preoccupato dei forti venti che spirano tutto l’anno nel canale di Sicilia e delle difficoltà di approdo all’isola, purtroppo anche in questo caso la nostra fama ci precede! Minimizzo sui problemi di accesso all’isola e del porto, lo tranquillizzo dicendogli che la sua piccola barca sarà al sicuro e che quando arriverà organizzeremo una grande festa in suo onore!
Nella prossima tappa vuole raggiungere l’Alaska in circa tre settimane di navigazione. Da lì prevede di costeggiare la costa occidentale del continente americano per arrivare fino a Capo Horn in Cile e risalire tutto il sud America, fino a Cuba. Riattraversare l’Atlantico, arrivare a Capo Verde e da lì passando per le colonne d’Ercole entrare finalmente nel Mediterraneo.
Gli chiedo come fa a vivere non lavorando, dice che i costi di esercizio sono minimi, basta sapersi accontentare e che in definitiva non ci sono tante esigenze ed opportunità di spesa in mare, il mio sguardo deve aver tradito i miei pensieri e mi confessa che ha venduto l’azienda prima di partire raggranellando abbastanza soldi per poter vivere (spendendo poco) senza troppi problemi.
Intende continuare a veleggiare ad oltranza dicendo che ci sono ancora tantissimi posti che non ha visto e mari che non ha navigato , davvero un fenomeno! Non ci pensa proprio a tornare a fare una vita "normale", non sarebbe più capace a riadattarsi a orari e routine giornaliere, ad andare in ufficio o dai clienti, vuole continuare a vivere in questa maniera, non usa mai la parola per sempre perché "gli fa paura" ma preferisce usare la parola "continuamente".
Buon vento Steve! Ti aspettiamo a Pantelleria tra due anni e ti faremo bere il delizioso vino di Pantelleria di cui hai tanto sentito parlare!
Domenico Antico

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