Parla con il tuo ministero e digli ‘no all’Italia petrolifera’. Un modo per farlo…

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L’ultimo articolo di Maria Rita D’Orsogna pubblicato sul suo blog, scritto come al solito di getto, in una delle pause tra i vari incontri che in questo Ottobre sta tenendo in tante parti d’Italia per informare i cittadini italiani sui pericoli delle trivellazioni, è intitolato "Parla con il tuo ministero e digli ‘No all’italia petrolifera’ ".
Potete leggerlo direttamente sul blog di Maria Rita al link http://dorsogna.blogspot.it/2012/10/parla-con-il-tuo-ministero-e-digli-no.html ; oppure negli "Echi di Stampa" della mia home-page, dove è integralmente riportato, al link
http://www.guidopicchetti.it/Il%20CPPM%20di%20Pnt/News%202010/echi_stampa/ec_stampa%202012/ec_stampa_12_10.htm#Parla_con_il_tuo_ministero_e_digli_no  .

Leggendo l’articolo in questione ci si può rendere conto come esso sia la migliore risposta che si possa dare alla consultazione pubblica promossa in questi giorni dal Ministero della Sviluppo Economico (in scadenza il 30 novembre p.v.) sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN) messa a punto dal Governo Monti.
E’ una risposta che troviamo nell’articolo succitato di Maria Rita D’Orsogna compendiata in dieci punti che rispondono in modo chiaro, sintetico ed efficace alle 24 domande astruse e complicate poste dal questionario elaborato dal Ministro Passera.
La mia proposta? Se condividiamo lo scritto di Maria Rita, e penso che su questo non possano esserci molti dubbi, dopo essere entrati sulla pagina del questionario sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, riportiamoli (quei dieci punti, intendo) con un semplice copia e incolla nello spazio relativo all’ultima domanda del questionario del Ministero, a quella cioè indicata con la sigla C24.
Sono sufficienti pochi secondi. Il link da cliccare è quello segnalato in alto da Maria Rita in apertura del suo articolo, vale a dire http://adisurv.sviluppoeconomico.gov.it/limesurvey/index.php?sid=94726,
Dopo aver effettuato la semplice operazione aritmetica di controllo che ci viene richiesta (ad esempio 20+5…), si arriva nella pagina del questionario pubblico. Qui basta indicare i propri dati (nome, cognome ed e-mail, inserendo eventualmente nello spazio per la società la dicitura "Società Civile", della quale ogni cittadino italiano ritengo faccia parte fino a prova contraria…
Facciamo quindi scorrere il documento fino all’ultima domanda prevista, la C24 appunto, relativa al possibile "partenariato tra pubblico e privato", e incolliamo i dieci punti indicati da Maria Rita (che qui a seguire integralmente riporto per maggiore chiarezza). Io ho già fatto tutto ciò e mi auguro lo facciate anche voi…
"Grazie! Le risposte dell’indagine sono state salvate": questa è la risposta che riceviamo in esito al nostro invio sul sito web del Ministero, con la possibilità di stampare anche quanto abbiamo appena inserito nel questionario.

Questi i dieci punti da "copiare" e "incollare" nello spazio della risposta alla domanda C24" del questionario:

– Non vogliamo essere bucati in lungo ed in largo e per nessuna ragione allo sfruttamento di monnezza petrolifera, inquinante e scadente – perchè è questo che abbiamo nel nostro sottosuolo – e lo sanno pure i petrolieri;
– Non vogliamo diventare un "autostrada del gas" o, come piace dire a voi, un "hub" per scorrimento a basso costo di metano dal Nord Africa al Nord Europa, con opere di stoccaggio e metanodotti in zone pericolose e sismiche e a beneficio di altre nazioni o di speculatori;
– Non vogliamo essere una colonia delle ditte del petrolio che ci prendono di mira perchè qui è la bonanza delle trivelle, che arrivano e distruggono tutto quello che di buono c’è già sul territorio, lasciandoci dietro tre lire;
– Non vogliamo più raffinerie di nessun genere – ne abbiamo 18, la Norvegia 2, con tutto il petrolio che tirano fuori. E per quelle che già esistono vogliamo norme più severe per i petrolieri, vogliamo multe a chi inquina, vogliamo bonifiche fatte a spese degli inquinatori e non della collettività;
– Vogliamo invece sapere chi ha inquinato con idrocarburi pesanti il lago Pertusillo in Basilicata, contenente acqua destinata al consumo umano in Puglia, e vogliamo che chiunque sia stato venga multato pesantemente;
– Vogliamo invece leggi contro il fracking in Toscana e in Sardegna;
– Vogliamo invece il rispetto di un fascia di trivellazione di 100 miglia come fanno negli USA per i nostri mari da Venezia al Salento;
– Vogliamo invece il risparmio energetico, vogliamo la crescita del settore delle rinnovabili in modo diffuso e per ricchezza distribuita e reale delle persone, e non delle multinazionali;
– Vogliamo invece che tutto il patrimonio culturale, paesaggistico, storico di questa nazione, unico e bellissimo, sia valorizzato, e per davvero in modo da migliorare l’Italia;
– Vogliamo invece che i politici per primi diano l’esempio e si rendano conto che questa non e l’Arabia Saudita, ma la nostra casa.
Per favore, se concordate, agite e fate girare. Facciamo tutti parte della "Società Civile", e questo può essere uno dei modi di dichiararlo ad alta voce proprio a chi non vuole ascoltarla, questa "Società Civile", nel nostro stesso interesse…

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