A PANTELLERIA RIESCO A SENTIRE IL SILENZIO. E’ L’UNICO POSTO DOVE MI RILASSO

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Fabio Capello ha un appuntamento classico, come un derby, con le sue olive a Pantelleria. Come ogni anno a fine ottobre c’è la raccolta e la macina nel mulino della cooperativa di Contrada Scauri. L’olio genuino esce dal frantoio e viene messo nelle damigiane da spedire anche ai figli. Un anno è passato e i suoi amici contadini di Pantelleria lo incontrano nel frantoio dove lo scorso anno lo avevamo salutato come allenatore della nazionale inglese e ora lo ritrovano mister della Russa. Lo amano, ma per lui non c’è alcun favoritismo, al mulino deve aspettare il suo turno. Don Fabio ci aspetta per l’aperitivo al solito posto, quello da lui preferito, seduto a un tavolino del bar Tikirriki di Via Borgo Italia a godersi il sole d’autunno.


Allora, Mister Capello, ogni anno l’appuntamento classico nella “sua isola”, è il momento della raccolta delle olive….

Beh, è un momento veramente importante per me e per mia moglie, perché amiamo quest’isola, per la natura, per quello che ci offre. E adesso che abbiamo anche degli alberi d’ulivo, facciamo la raccolta delle olive, aspettando l’olio, aspettando il turno al frantoio, con i soliti problemi…..Ma questo fa parte dell’isola, l’attesa per l’olio, ecco, qui c’è l’attesa per l’olio.

Com’è andata l’annata?

Annata molto buona, forse anche troppo, pensavamo di meno. Siamo molto contenti,. Abbiamo fatto olio più che a sufficienza per tutti i familiari, la fatica è stata ricompensata, una settimana intera di lavoro con mia moglie, mia cognata e altre persone.

Quanto ami Pantelleria?

Ah… è l’unico posto dove mi rilasso veramente, dove riesco a sentire il silenzio… Questa è una cosa molto importante, proprio per la vita che faccio, sempre in mezzo alla gente, in grandi città dove il silenzio è una cosa che non c’è. Pantelleria è’ l’unico posto dove riesco a liberare la mente.

Come ti sei trovato in Russia?

In Russia mi trovo molto bene per adesso, anche se ci sono grossi problemi di lingua. Pochi, purtroppo, parlano inglese, devo sempre comunicare con il traduttore. Un’altra difficoltà è la scrittura, è tutto scritto in cirillico e diventa veramente difficile leggere le notizie. C’è qualche giornale scritto in inglese, come il “Mosca Times”, per cui mi tengo aggiornato con quello.

In Russia un’altra scommessa che Capello sta per vincere, mi pare che la qualificazione sia alla portata di mano dopo la vittoria con il Portogallo.

La vittoria con il Portogallo è stata importante, però ci sono ancora due trasferte che dobbiamo fare, una proprio in Portogallo e l’altra contro l’Irlanda del Nord che si è dimostrata un avversario temibile, soprattutto perché ha una classifica che può dare ancora fastidio, non tanto al Portogallo o a noi, quanto alla terza classificata.

Qual è la differenza fra il calcio che conoscevi finora e quello russo?

C’è una differenza molto grande, quello che mi ha sorpreso di più è che ci sono pochi spettatori a vedere le partite. Se togliamo lo Zenit, dove lo stadio è sempre pieno, negli altri posti c’è poca gente a vedere le partite. Fanno tanti altri sport, perché c’è grande cultura dello sport, lo dimostrano tutte le medaglie d’oro che vincono.

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