Egregio Direttore,
n
nil signor Arturo T., domenica 1 marzo invitava a leggere l’articolo "Le colpe della Germania" del Prof. Visco Comandini Vincenzo.
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nIo l’ho fatto e devo dire che la frase in esso contenuta "Si approfitti della crisi greca non per fare concessioni ai greci, ma per rilanciare il progetto europeo", mi ha colpito molto. Per chi la vede da economista, le parole sopra riportate non fanno una piega, peccato che l’economia (o meglio il suo uso) sia quanto di più disumano ci possa essere.
n
nCome si fa a non fare concessioni ai greci?
n
nSe i greci si sono ridotti come si sono ridotti, di chi è la colpa?
n
nDi quelle classi medie o basse che hanno pagato e continuano a pagare la crisi?
n
nO di quei politici che hanno truccato i conti per entrare nell’euro?
n
nO di quei ricchi e super ricchi che non solo non hanno mai pagato le tasse, ma che anzi hanno rapinato e rapinano la Grecia portando i soldi all’estero?
n
nChe Europa è se ci sono paesi come Gran Bretagna, Irlanda, Olanda o Lussemburgo che sono paradisi fiscali?
n
nChe Europa è se i miliardi prestati sono serviti solo alle banche e non a rimettere in moto l’economia?
n
nChe Europa è se i miliardi che ci presteranno con il Quantitative Easing, per l’80% resteranno in capo ad ogni singolo stato e quindi sarà ulteriormente tolta giurisdizione nazionale?
n
nChe Europa è quella che si appresta a firmare il TTIP, il cui scopo è liquidare completamente le potestà normative in settori di importanza strategica per consegnarne la regolamentazione al cosiddetto mercato, cioè alle imprese più potenti?
n
nStiamo negoziando la fine definitiva dello spazio e dei beni pubblici e l’entrata nella fase della completa e irreversibile privatizzazione di ogni cosa. A che genere di futuro sia destinata una società che affida i propri destini ai privati, risulta evidente dallo stato deplorevole in cui oggi è ridotta l’Europa e soprattutto l’Italia, Paese il cui governo ha oramai definitivamente e completamente identificato il benessere pubblico con il potere di un padronato che si distingue per sprezzo della collettività, propensione all’elusione o all’evasione fiscale, scarsa produttività e, con qualche eccezione, scarsa propensione all’innovazione e aumento dello sfruttamento dei lavoratori.
n
nChe importa se l’82,4% dell’imposta sulle persone fisiche arriva da lavoratori dipendenti e pensionati?
n
nChe importa se una città come Milano in soli due mesi, tra gennaio e febbraio, per ben 34 volte ha superato i limiti d’inquinamento, ed è quindi a un passo dall’esaurire il bonus di 35 giorni l’anno?
n
nChe importa se l’Italia è il maggior consumatore europeo di pesticidi per unità di superficie coltivata?
n
nChe importa se ogni giorno in Italia un terreno vergine di 90 ettari, pari a 123 campi di calcio, si trasforma in cemento?
n
nChe importa se con lo Sblocca Italia siamo a riproporre un modello energetico vecchio, inquinante e dagli alti costi sanitari?
n
nChe importa se non è stato ridotto il numero dei parlamentari, se non si sono ridotti gli stipendi, se si tengono ben stretti i vitalizi, se non sono sparite le province?
n
nSpendiamo, per fare un esempio, 70 milioni di euro al giorno (proprio al giorno) per tenere in piedi una Difesa che non serve a nulla. Quei denari potremmo usarli per sviluppare l’agricoltura, e l’industria, e la scuola, e moltiplicare i posti di lavoro.
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n"In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale". (Aristide Merloni).
n
nIl progresso sociale è andato a farsi benedire ed è rimasta solo l’iniziativa a scopo profitto e rapina. Attenzione, perché dopo Tsipras c’è solo Alba Dorata.
n
nCordiali saluti.
nEnrico Virtuani
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nil signor Arturo T., domenica 1 marzo invitava a leggere l’articolo "Le colpe della Germania" del Prof. Visco Comandini Vincenzo.
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nIo l’ho fatto e devo dire che la frase in esso contenuta "Si approfitti della crisi greca non per fare concessioni ai greci, ma per rilanciare il progetto europeo", mi ha colpito molto. Per chi la vede da economista, le parole sopra riportate non fanno una piega, peccato che l’economia (o meglio il suo uso) sia quanto di più disumano ci possa essere.
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nCome si fa a non fare concessioni ai greci?
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nSe i greci si sono ridotti come si sono ridotti, di chi è la colpa?
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nDi quelle classi medie o basse che hanno pagato e continuano a pagare la crisi?
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nO di quei politici che hanno truccato i conti per entrare nell’euro?
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nO di quei ricchi e super ricchi che non solo non hanno mai pagato le tasse, ma che anzi hanno rapinato e rapinano la Grecia portando i soldi all’estero?
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nChe Europa è se ci sono paesi come Gran Bretagna, Irlanda, Olanda o Lussemburgo che sono paradisi fiscali?
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nChe Europa è se i miliardi prestati sono serviti solo alle banche e non a rimettere in moto l’economia?
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nChe Europa è se i miliardi che ci presteranno con il Quantitative Easing, per l’80% resteranno in capo ad ogni singolo stato e quindi sarà ulteriormente tolta giurisdizione nazionale?
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nChe Europa è quella che si appresta a firmare il TTIP, il cui scopo è liquidare completamente le potestà normative in settori di importanza strategica per consegnarne la regolamentazione al cosiddetto mercato, cioè alle imprese più potenti?
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nStiamo negoziando la fine definitiva dello spazio e dei beni pubblici e l’entrata nella fase della completa e irreversibile privatizzazione di ogni cosa. A che genere di futuro sia destinata una società che affida i propri destini ai privati, risulta evidente dallo stato deplorevole in cui oggi è ridotta l’Europa e soprattutto l’Italia, Paese il cui governo ha oramai definitivamente e completamente identificato il benessere pubblico con il potere di un padronato che si distingue per sprezzo della collettività, propensione all’elusione o all’evasione fiscale, scarsa produttività e, con qualche eccezione, scarsa propensione all’innovazione e aumento dello sfruttamento dei lavoratori.
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nChe importa se l’82,4% dell’imposta sulle persone fisiche arriva da lavoratori dipendenti e pensionati?
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nChe importa se una città come Milano in soli due mesi, tra gennaio e febbraio, per ben 34 volte ha superato i limiti d’inquinamento, ed è quindi a un passo dall’esaurire il bonus di 35 giorni l’anno?
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nChe importa se l’Italia è il maggior consumatore europeo di pesticidi per unità di superficie coltivata?
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nChe importa se ogni giorno in Italia un terreno vergine di 90 ettari, pari a 123 campi di calcio, si trasforma in cemento?
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nChe importa se con lo Sblocca Italia siamo a riproporre un modello energetico vecchio, inquinante e dagli alti costi sanitari?
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nChe importa se non è stato ridotto il numero dei parlamentari, se non si sono ridotti gli stipendi, se si tengono ben stretti i vitalizi, se non sono sparite le province?
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nSpendiamo, per fare un esempio, 70 milioni di euro al giorno (proprio al giorno) per tenere in piedi una Difesa che non serve a nulla. Quei denari potremmo usarli per sviluppare l’agricoltura, e l’industria, e la scuola, e moltiplicare i posti di lavoro.
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n"In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale". (Aristide Merloni).
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nIl progresso sociale è andato a farsi benedire ed è rimasta solo l’iniziativa a scopo profitto e rapina. Attenzione, perché dopo Tsipras c’è solo Alba Dorata.
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nCordiali saluti.
nEnrico Virtuani
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