Confartigianato Pantelleria ha voluto analizzare l’impatto della nuova Imposta Municipale Unica (l’Imu) sul territorio dell’isola con una elaborazione che prende in considerazione gli importi della seconda rata dell’Imu nel Comune.
Secondo la stima della locale sede Confartigianto, il saldo IMU sull’isola sarà l’ennesima batosta tributaria con il passaggio dalla precedente Ici all’attuale Imu, che porterebbe un gettito, per le casse del Comune, più che raddoppiato rispetto all’ICI.
Orazio Bilardo, Presidente di Confartigianato Imprese Trapani, proponendo una riflessione sull’importanza delle imprese sul territorio isolano sia per i titolari di azienda che per i dipendenti stessi ha dichiarato: "“Sarebbe bello che anche chi amministra il nostro territorio tenesse conto di questa importanza. Invece siamo di fronte a un inasprimento delle aliquote Imu, fissate al 10 per mille, per gli insediamenti produttivi e le seconde case. Questo atteggiamento non ci lascia né contenti, né soddisfatti. In questa fase le imprese sono in ginocchio e oltre al salasso economico che ha colpito le ditte in difficoltà, di fronte a questo aumento degli oneri c’è anche un fattore morale. Chi amministra avrebbe potuto darci una spinta a resistere. Invece, con la crescita percentuale molto forte dell’Imu si è persa un’occasione per esprimere la fiducia del territorio a imprenditori che non si arricchiscono, non vivono nel lusso e spesso mettono mano al portafoglio per evitare di licenziare i propri dipendenti. Un atteggiamento che abbiamo sperato fosse diverso. Il nostro ruolo sociale sembra sempre trascurato, ci considerano soltanto una mucca da mungere”.
“Non sono pochi i titolari di azienda ed i pensionati che già al pagamento della prima rata di acconto di giugno 2012 chiedevano ai nostri funzionari cosa sarebbe accaduto in caso di mancato pagamento dell’IMU, gli fa eco Francesco La Francesca Segretario Provinciale di Confartigianato Imprese Trapani. Oggi, Confartigianato, non può che farsi portavoce di questa seria preoccupazione per il conseguente aggravamento dei bilanci familiari ed aziendali.
L’aumento dell’esborso per IMU, che arriva a toccare percentuali anche superiori al 220% rispetto all’ICI, oltre a comportare difficoltà a soddisfare le primarie esigenze, rallenta ulteriormente l’intera economia isolana con il continuo e progressivo indebolimento del potere d’acquisto della popolazione pantesca”.
“Due esempi per tutti, continua Francesco La Francesca:
· una attività artigianale che nel corso del 2011 aveva sostenuto un esborso di € 3.340,00 per l’ICI, nel 2012 complessivamente si troverà a pagare € 6.741,00;
· un pensionato con 5 immobili di proprietà tutti ricevuti in eredità ed in famiglia una sola pensione di poco meno di 700,00 € mensili mentre con ICI nel 2011 ha pagato € 476,00, con IMU si trova a dover corrispondere € 1.261,00”
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