Il danno provocato dai conigli all’agricoltura pantesca è un vero flagello per l’economia dell’isola, mortificata dall’eccessivo proliferare della popolazione locale di coniglio selvatico che, soprattutto nei mesi primaverili, si nutre delle gemme di vite, inibendone la crescita e provocando negative conseguenze sul raccolto.
Per affrontare l’annoso problema, il Comune di Pantelleria ha firmato un protocollo di intesa con il Laboratorio di Zoologia applicata del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche, sezione di Biologia Animale, dell’Università di Palermo, che definisce i termini di una collaborazione per stimare l’abbondanza e la distribuzione della popolazione cunicola presente sull’isola, al fine di concorrere a limitare i danni all’agricoltura. “Tale informazione – si legge nel protocollo – deve infatti rappresentare il punto di partenza indispensabile per una successiva e approfondita valutazione delle migliori pratiche volte all’eventuale controllo della popolazione cunicola, onde salvaguardare le attività produttive agricole del territorio comunale”.
Le popolazioni di Coniglio selvatico hanno mostrato, negli anni, un incremento numerico estremamente elevato, dovuto ad un insieme di fattori quali la quasi totale mancanza di predatori naturali, il parziale abbandono di estese superfici agrarie, che possono quindi fungere da idonei rifugi e luoghi di riproduzione per la specie, e l’istituzione di aree protette dove il prelievo venatorio non è consentito.
Il responsabile scientifico del progetto è il professor Mario Lo Valvo e le attività di ricerca non comportano impegni di spesa a carico del bilancio comunale.
Il sindaco, Salvatore Gabriele, ha dichiarato: “Mi auguro che la Regione permetta ai sindaci di andare in deroga rispetto alla norma che regola la caccia, dopo il monitoraggio bisognerà decidere di permettere una caccia di selezione per intervenire rispetto ad una situazione che si presenta veramente pesante e la cui soluzione non si può più rinviare.”
Giovanna Cornado Ferlucci
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