GEOTERMIA E PROGETTO PILOTA

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Voglio innanzitutto ringraziare l’amico Tony che mi dà modo, rispondendo alle sue sacrosante perplessità di, come si definisce, “uomo di strada e senza alcuna competenza in materia”.
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nE’ mio intento cercare di chiarire alcuni punti sollevati da Tony,
che mi rendo conto essere ostici per la quasi totalità dei cittadini. E’ molto naturale questa reazione quando dobbiamo accogliere il nuovo e il diverso …all’alba della rivoluzione industriale l’invenzione dei telai meccanizzati furono definiti strumenti del demonio e portatori di immani sciagure….
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nPreciso che la mia risposta si riferisce al progetto geotermico idrotermale “Scauri Pantelleria” sviluppato dalla società SEFER di Catania nei sensi del D.Lgs 28/2011 direttiva 01/07/2011.
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nLa commissione idrocarburi e risorse minerarie (CIRM) ha espresso parere favorevole nel 13/12/201 come specificato nel sito http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=492&numerofasi=4. Ai sensi del decreto del 21 giugno 2013 n 69 art 41 si chiarisce che “gli impianti geotermici pilota sono di competenza statale e quindi soggetti a VIA statale”. Quindi sottoposta alle analisi ed esamina da esperti universitari e istituzioni preposte.
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nVi domanderete come mi trovo a dover parlare di questo progetto visto che son conosciuto sull’ isola come giardiniere, velista, antitrivelle.

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nDurante il convegno “Pantelleria Isola Energica”, dell’estate 2012, presentammo un panorama di progetti possibili per energie alternative su Pantelleria. Parteciparono 5 università italiane. Grazie all evento SEFER mi contattò, mettendomi al corrente del loro allora teorico progetto geotermico. Nel 2014 una volta che Sefer ottenne l’approvazione del progetto Scauri Pantelleria dal Min.Sviluppo Economico e CIRM fui ricontattato per esser l’ambasciatore e il portavoce di questa fonte energetica a Pantelleria. Quindi, avendo SEFER messo a mia disposizione i progetti, ho iniziato studiato la materia consultandomi con vari professori e tecnici della geologia e geotermia al fine, come sto facendo adesso, di poter meglio presentare a Pantelleria una speranza di poter risparmiare all’ambiente le decine di tonnellate di gasolio bruciate ogni giorno sull isola per produrre energia, ai cittadini di pagare con le proprie tasse gli incentivi regionali che ci permettono di pagare il KW ora come o quasi nel resto dell’Italia, e rendendo Pantelleria, e dico poco, la prima isola PILOTA del Mediterraneo ad essere non totalmente dipendente dal petrolio. Infine, l’isola, potrebbe diventare proprio un centro di studi geotermici e magari creare non dico tanti posti di lavoro ma sicuramente un’attenzione e una cultura sostenibile.
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nOltre all’analisi tecnica, ho esaminato il progetto dal punto di vista a me più congeniale ovvero quello dell impatto ambientale e inquinante (acustico,visivo,chimico , realizzativo). La definizione “PROGETTO PILOTA”, che suscita incubi a Tony, è tale perché lo Stato, una volta tanto lungimirante se confermando gli investimenti promessi, li ha definiti PILOTA proprio perché dovranno servire come guida per progetti a scale maggiori che potranno venire in seguito.
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nI progetti pilota hanno un limite imposto di potenza erogabile (2,5 MW) proprio per testare gli impianti che avendo una tecnologia EGS, ovvero a ciclo chiuso binario, sono nuovi in Italia dove invece nella geotermia impera ENEL che, avendo una tecnologia di espulsione in atmosfera di tutti i fluidi del sottosuolo, ha provocato e provoca tuttora sul monte Amiata e in Toscana in generale danni inenarrabili.
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nL’impianto pilota avendo una potenza ridotta non potrebbe ammortizzare i costi che sono pressoché simili per impianti a maggior potenza se non in 20 anni, cosa che essendo realizzato a capitali privati non troverebbe nessun finanziatore. Quindi essendo realizzato da privati e incentivato solo sul kilowatt prodotto (garanzia di voler far funzionare la macchina) l’impianto si ammortizza in circa 7 anni. Le ditte coinvolte nel progetto sono leader mondiali del settore e hanno al loro attivo decine centinaia di progetti nel mondo. Le principali università italiane hanno collaborato alla progettazione.Insomma non è un progetto campato in aria.
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nQuindi Pilota non perché non sappiamo cosa succederà, ma perché dovrebbe fare da apripista, dimostrandone la bontà, inducendo il monolita ENEL a cambiare tecnologia (per questo personalmente ho dubbio che si vada avanti).
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Ma la cosa che più mi ha colpito di tutto questo progetto è stato l’approccio rivoluzionario del dott. Presenti amministratore di Sefer. L’intento di Sefer è condividere e informare il territorio e i cittadini del progetto che si farà (forse aggiungo io) PRIMA di iniziare, in modo da compartecipare con chi dovrà sopportare alcuni minimi disagi nella realizzazione comprendendone insieme il futuro beneficio. Mai prima di ora la realizzazione di un infrastruttura aveva mai chiesto la condivisione territoriale PRIMA ma neppure DOPO (vedi TAV, Trivelle,Raffinerie etc etc). Un investimento privato a differenza del carrozzone statale, non può permettersi ritardi scontrandosi con opposizioni e contestazioni. Questo comportamento è un manifesto successo e il risultato che si voleva ottenere facendo le opposizioni che adesso attuali in tutto il mondo.  Forse il mondo industriale sta iniziando a capire che deve allearsi con il territorio ed essere benvenuto, non maledetto. Per ciò che riguarda i costi in bolletta, Sefer non è un distributore di energia ma un produttore che vende alla rete. Quindi il costo KW finale non dipende dal progetto ma dallo Stato e dalla Politica e dal fatto che se sostituiremo con fonti meno costose la produzione di energia magari un domani i costi scenderanno.
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nPer certo posso dire che nell’intorno di 2 chilometri dal impianto geotermico può essere, se richiesta dalla cittadinanza interessata, erogata acqua calda gratuitamente.
Può servire a riscaldare, raffreddare non solo abitazioni ma anche serre o altro (magari ci produciamo gli ortaggi tutto l’anno).
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nConcludendo, credo che sia arrivato il momento di avere coraggio di fare scelte che forse non vedremo realizzate ma che ne beneficerà chi raccoglierà questo mondo che pare cadere a pezzi.

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nSono certo che ci sarebbero tantissime domande da porre e spiegazioni e informazioni da dare. Magari non sono neppure la persona adatta a questo ma sono comunque a disposizione per qualunque altro chiarimento in materia ed ho l’autorizzazione a divulgare tutte le informazioni che Sefer mi ha trasmesso in questi due anni di impegno comune.
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nAlberto Zaccagni
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nIMPEGNAMOCI IN UNA CAMPAGNA CONTRO LO SCARICO DI MATERIALI

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nGentile Direttore,
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nvorrei proporre a te e tutti i cittadini di Pantelleria, una campagna contro lo scarico di materiali “a muzzo” ..
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nLa nostra risorsa è la nostra terra … se la roviniamo facciamo un danno a noi/voi stessi … siamo nel 2015 ….ancora piu avanti di odissea nello spazio ma siamo indietro anni luce … quindi diamoci una regolata …litigate su niente …discutete su tutto …ma nel frattempo…comportatevi da signori…
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n#pantellerialives
nMatteo
nclublevante for “ 0km ltd“

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