La conclusione dal progetto Ri-Attiva promosso sul territorio dall’Azienda Sanitaria in collaborazione con la Scuola Superiore è avvenuta nel Cineteatro San Gaetano di Scauri.
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nLa proiezione del film “Il gioco è fatto” del regista Francesco Russo è stata proposta per permettere un’ulteriore riflessione sulle conseguenze e i rischi del gioco patologico. Al mattino la sala è stata gremita da più di duecento studenti motivati e attenti. Le due proiezioni serali sono invece state proposte ai genitori dei ragazzi perchè come ha sottolineato la psicologa Cristina Giambalvo, una delle conduttrici del progetto, lavorare per la prevenzione delle dipendenze patologiche solo con i ragazzi non è sufficiente, si è quindi ritenuto utile ed importante fare un lavoro parallelo tra i ragazzi e gli adulti.
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n“Lavoriamo quindi con i genitori – ha spiegato – con gli insegnanti e con il sociale soprattutto quando ci si dedica alla prevenzione delle dipendenze patologiche non solo da sostanze ma anche da gioco d’azzardo.”
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nIl dottor Luca Fazio, responsabile del progetto Ri -Attiva condotto parallelamente al progetto Ri-Media, è intervenuto dicendo che la chiusura del progetto è solo temporanea, i risultati raggiunti rispetto all’efficacia dei vari interventi hanno infatti incoraggiato l’Azienda Sanitaria a ipotizzare una prosecuzione anche per il prossimo anno scolastico.
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n“Tutto è andato per il meglio, oltre le nostre aspettative, il ritorno rispetto alle azioni poste in essere ci ha profondamente soddisfatto. Con i vertici aziendali si sta già programmando per il prossimo settembre”.
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nIl regista Francesco Russo ha accennato alla straordinarietà che ha accompagnato la produzione di questo film che inizialmente era stato pensato come un cortometraggio ma che in itinere si è trasformato in un film vero e proprio.
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n“In ogni luogo abbiamo trovato persone disposte a darci una mano e il prodotto finale vince a Siena il premio quale miglior film e viene segnalato come materiale didattico utile come strumento di prevenzione del gioco d’azzardo.”
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nLa tematica toccata non è riferita solo alla criticità del gioco patologico, delle conseguenze negative sul soggetto coinvolto che viene trascinato in un vortice di impotenza e disperazione ma affronta anche le conseguenze che si ripercuotono nella relazione con gli altri componenti della famiglia in cui il soggetto vive. Una negatività che si ripete quali nemesi storica da una generazione all’altra colpendo i soggetti più fragili: frustrazione, reazioni violente, atteggiamenti compulsivi, inganni, abbandoni, incapacità di reazione positiva, prevaricazione di ruoli.
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nUna storia iniziata negli anni ’60 della Sicilia rurale e che solo alla terza generazione vede la sconfitta della dipendenza dal gioco d’azzardo grazie alla forza dell’amore e della vicinanza emotiva di una moglie nei confronti del marito, ma soprattutto di una figlia nei confronti del padre. Ecco allora che il fattore protettivo permette di elaborare la rabbia trasformandola in energia rigeneratrice per ritrovare equilibrio e serenità.
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nGiovanna Cornado Ferlucci
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nNella foto: Cristina Giambalvo, Francesco Russo e Antonella Bianco
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nLa proiezione del film “Il gioco è fatto” del regista Francesco Russo è stata proposta per permettere un’ulteriore riflessione sulle conseguenze e i rischi del gioco patologico. Al mattino la sala è stata gremita da più di duecento studenti motivati e attenti. Le due proiezioni serali sono invece state proposte ai genitori dei ragazzi perchè come ha sottolineato la psicologa Cristina Giambalvo, una delle conduttrici del progetto, lavorare per la prevenzione delle dipendenze patologiche solo con i ragazzi non è sufficiente, si è quindi ritenuto utile ed importante fare un lavoro parallelo tra i ragazzi e gli adulti.
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n“Lavoriamo quindi con i genitori – ha spiegato – con gli insegnanti e con il sociale soprattutto quando ci si dedica alla prevenzione delle dipendenze patologiche non solo da sostanze ma anche da gioco d’azzardo.”
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nIl dottor Luca Fazio, responsabile del progetto Ri -Attiva condotto parallelamente al progetto Ri-Media, è intervenuto dicendo che la chiusura del progetto è solo temporanea, i risultati raggiunti rispetto all’efficacia dei vari interventi hanno infatti incoraggiato l’Azienda Sanitaria a ipotizzare una prosecuzione anche per il prossimo anno scolastico.
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n“Tutto è andato per il meglio, oltre le nostre aspettative, il ritorno rispetto alle azioni poste in essere ci ha profondamente soddisfatto. Con i vertici aziendali si sta già programmando per il prossimo settembre”.
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nIl regista Francesco Russo ha accennato alla straordinarietà che ha accompagnato la produzione di questo film che inizialmente era stato pensato come un cortometraggio ma che in itinere si è trasformato in un film vero e proprio.
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n“In ogni luogo abbiamo trovato persone disposte a darci una mano e il prodotto finale vince a Siena il premio quale miglior film e viene segnalato come materiale didattico utile come strumento di prevenzione del gioco d’azzardo.”
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nLa tematica toccata non è riferita solo alla criticità del gioco patologico, delle conseguenze negative sul soggetto coinvolto che viene trascinato in un vortice di impotenza e disperazione ma affronta anche le conseguenze che si ripercuotono nella relazione con gli altri componenti della famiglia in cui il soggetto vive. Una negatività che si ripete quali nemesi storica da una generazione all’altra colpendo i soggetti più fragili: frustrazione, reazioni violente, atteggiamenti compulsivi, inganni, abbandoni, incapacità di reazione positiva, prevaricazione di ruoli.
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nUna storia iniziata negli anni ’60 della Sicilia rurale e che solo alla terza generazione vede la sconfitta della dipendenza dal gioco d’azzardo grazie alla forza dell’amore e della vicinanza emotiva di una moglie nei confronti del marito, ma soprattutto di una figlia nei confronti del padre. Ecco allora che il fattore protettivo permette di elaborare la rabbia trasformandola in energia rigeneratrice per ritrovare equilibrio e serenità.
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nGiovanna Cornado Ferlucci
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nNella foto: Cristina Giambalvo, Francesco Russo e Antonella Bianco
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