Il punto nascita di Pantelleria continuerà a funzionare anche se non raggiunge i parametri fissati dalla normativa nazionale che parla di 500 parti all’anno.
n
nLa notizia che si stava procedendo alla chiusura di altri Punti Nascita da parte della Regione Sicilia, proprio perchè non rientrano nei parametri del decreto nazionale, aveva gettato un’ombra di preoccupazione rispetto alle sorti del nostro reparto isolano. Fortunatamente l’Assessore Borsellino ha mantenuto la deroga per il punto nascita di Pantelleria considerate le valutazioni che erano state fatte a suo tempo: il reparto è inserito in una struttura ospedaliera di “frontiera”, è in grado di fornire un’ottima assistenza alle gestanti che diversamente dovrebbero affrontare costosi viaggi e disagi per il trasferimento in terra ferma, spesso la struttura rimane isolata per settimane a causa del maltempo e quindi è indispensabile che si possano attivare interventi in emergenza. A tutto ciò si può aggiungere che il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Pantelleria è fornito di tutte le attrezzature necessarie per seguire la gestante durante la gravidanza e accompagnarla al parto, vi opera personale qualificato e motivato e grazie a recenti “battaglie” che tutti ricordiamo bene, ampiamente seguite e documentate dal nostro giornale, si può anche contare sulla presenza di specialisti che a turno vengono dalla terraferma.
n
nNelle motivazioni che hanno portato alla firma dei recenti decreti con i quali sono stati chiusi i centri di Licata, Paternò e Cefalù si legge che le strutture che non svolgono il minimo di 500 parti all’anno non sono centri sicuri rispetto ai LEA (Livelli Essenziali di assistenza), fissati dal Ministero della Salute.
n
nA Pantelleria si svolgono 60/70 parti l’anno, le nostre mamme partoriscono in sicurezza e possiamo aggiungere anche “coccolate” grazie ad un rapporto di reciproca fiducia che si istaura con il personale in servizio. In caso di problemi particolari si procede al trasferimento in sicurezza presso reparti di secondo livello situati sulla terraferma. Ci sono, è vero, ancora piccole cose che vanno perfezionate, quali ad esempio la possibilità di effettuare in loco la morfologica e l’ultrascreening, ma Pantelleria è l’eccezione che conferma la regola. Della nostra bella e funzionante eccezione possiamo solo esserne orgogliosi e continueremo a difenderla per il bene delle nostre gestanti.
n
nGiovanna Cornado Ferlucci
n
n
nLa notizia che si stava procedendo alla chiusura di altri Punti Nascita da parte della Regione Sicilia, proprio perchè non rientrano nei parametri del decreto nazionale, aveva gettato un’ombra di preoccupazione rispetto alle sorti del nostro reparto isolano. Fortunatamente l’Assessore Borsellino ha mantenuto la deroga per il punto nascita di Pantelleria considerate le valutazioni che erano state fatte a suo tempo: il reparto è inserito in una struttura ospedaliera di “frontiera”, è in grado di fornire un’ottima assistenza alle gestanti che diversamente dovrebbero affrontare costosi viaggi e disagi per il trasferimento in terra ferma, spesso la struttura rimane isolata per settimane a causa del maltempo e quindi è indispensabile che si possano attivare interventi in emergenza. A tutto ciò si può aggiungere che il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Pantelleria è fornito di tutte le attrezzature necessarie per seguire la gestante durante la gravidanza e accompagnarla al parto, vi opera personale qualificato e motivato e grazie a recenti “battaglie” che tutti ricordiamo bene, ampiamente seguite e documentate dal nostro giornale, si può anche contare sulla presenza di specialisti che a turno vengono dalla terraferma.
n
nNelle motivazioni che hanno portato alla firma dei recenti decreti con i quali sono stati chiusi i centri di Licata, Paternò e Cefalù si legge che le strutture che non svolgono il minimo di 500 parti all’anno non sono centri sicuri rispetto ai LEA (Livelli Essenziali di assistenza), fissati dal Ministero della Salute.
n
nA Pantelleria si svolgono 60/70 parti l’anno, le nostre mamme partoriscono in sicurezza e possiamo aggiungere anche “coccolate” grazie ad un rapporto di reciproca fiducia che si istaura con il personale in servizio. In caso di problemi particolari si procede al trasferimento in sicurezza presso reparti di secondo livello situati sulla terraferma. Ci sono, è vero, ancora piccole cose che vanno perfezionate, quali ad esempio la possibilità di effettuare in loco la morfologica e l’ultrascreening, ma Pantelleria è l’eccezione che conferma la regola. Della nostra bella e funzionante eccezione possiamo solo esserne orgogliosi e continueremo a difenderla per il bene delle nostre gestanti.
n
nGiovanna Cornado Ferlucci
n
Lascia un commento