IL SINDACO DI PANTELLERIA: I DEPOSITI DI PANTELLERIA E LAMPEDUSA HANNO ORIGINE E PROPRIETA’ DIVERSE

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“Riguardo alla problematica è necessario fare una premessa importante – afferma il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gino Gabriele – perchè i depositi di carburante di Lampedusa e Pantelleria hanno origini e proprietà diverse. A Lampedusa un gestore privato è proprietario sia del deposito che dei rifornimenti. A Pantelleria il proprietario del deposito è l’Eni che ne ha affidato la gestione, da oltre un ventennio, alla D’Aietti Petroli. Poi sull’isola ci sono i due concessionari che gestiscono i distributori di carburante per i rifornimenti alla comunità. Da questi contesti diversi derivano alcune scelte di Eni.”

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Il sindaco ha poi spiegato che da qualche anno Lampedusa è sul mercato sia per la scelta di chi deve trasportare il carburante sia per come il trasporto deve essere fatto, e cioè per mezzo della nave Lipari o attraverso il trasferimento con autobotti. Pantelleria invece, per contratto, ha da sempre fornito il proprio deposito con la nave Lipari. In questo ultimo anno l’Eni ha avviato al proprio interno una discussione per rivedere le scelte finora fatte, anche al fine di ridurre i costi, considerato che Lampedusa ha spesso scelto di rifornirsi sul mercato. Scelta questa che di fatto ha creato per Eni minori entrate e maggiori oneri, a causa della diminuzione della vendita diretta di carburante al deposito di Lampedusa.

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“Sostanzialmente – ha spiegato il sindaco Gabriele – Eni continua oggi regolarmente il servizio su Pantelleria. Se nei prossimi anni decidesse di mettere sul mercato la vendita del proprio deposito costiero, questo sì che rappresenterebbe il vero problema per la nostra isola. Noi non siamo stati inermi, stiamo monitorando costantemente le problematiche in forte raccordo con la D’Aietti Petroli, gestore Eni di Pantelleria. Oggi le problematiche che ci sono a Lampedusa derivano invece da scelte che producono effetti legati alla concorrenza, ma che creano disagi per il servizio non efficiente e suscita le giuste preoccupazioni del sindaco di Lampedusa… il tutto poi si ripercuote sulle tasche dei cittadini. La situazione per le isole, come ho spiegato ai vertici Eni, non può essere gestita come se fossimo terraferma, cioè con una logica di mercato e di costi maggiori, ma va vista nell’ottica della continuità di un servizio primario e di ordine pubblico. Noi abbiamo manifestato anche in Regione tutta la nostra contrarietà ad una ipotesi di tale scelta, ma per onore di verità va detto che mai Eni ha formalizzato una tale decisione. Ci sono stati incontri, questo sì, io seguo le relazioni istituzionali nel rispetto ma con la giusta determinazione. Quando sento parlare di confronti con la nostra sorella isola vicina, dico che purtroppo c’è sempre chi sta peggio di noi, ma questo non deve abbassare la nostra volontà di perseguire gli obbiettivi per un’isola al massimo della propria operatività ed efficienza. Stiamo seguendo l’obbiettivo, nel medio periodo, di ridurre l’uso di combustibili fossili da idrocarburi con l’utilizzo delle energie rinnovabili e pensando ad un progetto che veda il gas come combustibile alternativo sull’isola per ridurre al minimo la dipendenza dal petrolio. Chissà che Eni non sia già della partita. Ribadisco comunque il mio no alle trivellazioni e questo l’ho detto anche ad Eni.”

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