Inizieranno lunedì i lavori della Telecom nella zona di Scauri dove dal 20 gennaio un centinaio di famiglie è senza telefono.
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nE’ stato raggiunto un accordo con il proprietario del terreno dove c’è un guasto. La notizia è stata data al sindaco di Pantelleria da un responsabile tecnico con il quale Salvatore Gino Gabriele si è incontrato nel palazzo comunale. Le famiglie interessate sono quelle delle zone di Scauri Basso, Sciuveki e Sateria.
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n Di difficile soluzione appare, invece, la situazione nella contrada di Kania dove il proprietario del terreno si ritiene gravemente danneggiato in questi anni dalla presenza dei pali di Telecom e non darà l’autorizzazione ai tecnici di entrare nella sua proprietà. Qui i fili sono a terra e per il proprietario non esiste altra soluzione per Telecom di quella di scavare nella strada comunale. Tra le altre cose questo proprietario sostiene che Telecom avrebbe tempo fa chiesto a lui 11 mila euro per levare i pali dalla sua proprietà e che sua madre, signora anziana, è inciampata sui fili del telefono che sono sul terreno. La situazione, quindi, non è di facile soluzione. Solo con un progetto da presentare al Comune e con un lavoro di scavo sulla carreggiata della strada in contrada Kania potrebbe essere aggiustata la linea. Il sindaco Salvatore Gino Gabriele ha assicurato tutto il suo sostegno e quello degli uffici del Comune per risolvere la questione.
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nIl primo cittadino ha espresso, però, la sua insoddisfazione per l’atteggiamento di Telecom dalla quale vorrebbe un intervento più capillare per risolvere i tanti problemi che ci sono nei collegamenti telefonici nell’isola. Il sindaco ha chiesto investimenti capillari sul territorio per ammodernare le linee anche con la fibra ottica.
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nPer quanto riguarda poi il problema dell’assenza totale del segnale della telefonia mobile nella zona a sud dell’isola, il sindaco Gabriele ha reso noto che ha raggiunto una accordo con l’Azienda Forestale.
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n“Abbiamo firmato una convenzione – ha detto il sindaco – per la sistemazione di alcuni ripetitori. Dovranno poi essere i gestori a chiedere a noi il permesso per agganciarsi”.
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nE’ stato raggiunto un accordo con il proprietario del terreno dove c’è un guasto. La notizia è stata data al sindaco di Pantelleria da un responsabile tecnico con il quale Salvatore Gino Gabriele si è incontrato nel palazzo comunale. Le famiglie interessate sono quelle delle zone di Scauri Basso, Sciuveki e Sateria.
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n Di difficile soluzione appare, invece, la situazione nella contrada di Kania dove il proprietario del terreno si ritiene gravemente danneggiato in questi anni dalla presenza dei pali di Telecom e non darà l’autorizzazione ai tecnici di entrare nella sua proprietà. Qui i fili sono a terra e per il proprietario non esiste altra soluzione per Telecom di quella di scavare nella strada comunale. Tra le altre cose questo proprietario sostiene che Telecom avrebbe tempo fa chiesto a lui 11 mila euro per levare i pali dalla sua proprietà e che sua madre, signora anziana, è inciampata sui fili del telefono che sono sul terreno. La situazione, quindi, non è di facile soluzione. Solo con un progetto da presentare al Comune e con un lavoro di scavo sulla carreggiata della strada in contrada Kania potrebbe essere aggiustata la linea. Il sindaco Salvatore Gino Gabriele ha assicurato tutto il suo sostegno e quello degli uffici del Comune per risolvere la questione.
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nIl primo cittadino ha espresso, però, la sua insoddisfazione per l’atteggiamento di Telecom dalla quale vorrebbe un intervento più capillare per risolvere i tanti problemi che ci sono nei collegamenti telefonici nell’isola. Il sindaco ha chiesto investimenti capillari sul territorio per ammodernare le linee anche con la fibra ottica.
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nPer quanto riguarda poi il problema dell’assenza totale del segnale della telefonia mobile nella zona a sud dell’isola, il sindaco Gabriele ha reso noto che ha raggiunto una accordo con l’Azienda Forestale.
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n“Abbiamo firmato una convenzione – ha detto il sindaco – per la sistemazione di alcuni ripetitori. Dovranno poi essere i gestori a chiedere a noi il permesso per agganciarsi”.
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