La signora Rossana Gorgone, madre di una bimba disabile che frequenta la Scuola Primaria lamenta una mancata assistenza igienico-sanitaria adeguata alla necessità della figlia, durante la frequenza scolastica.
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nIn una lettera indirizzata al responsabile del IV settore comunale, al dirigente scolastico e per conoscenza al sindaco e al presidente ANFFAS della Sicilia, evidenzia una serie di situazioni che si sono create a scuola che hanno causato disagio alla bimba ma anche a chi vive con lei l’esperienza scolastica.
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nQueste le puntualizzazioni del genitore.
nL’assistenza igienico-sanitaria, a cui la bimba ha diritto, è stata fornita dal Comune in maniera discontinua e attraverso personale cangiante e non idoneo. Trattasi di LSU che peraltro non ha mai coperto il servizio nella giornata di sabato, che la bambina frequenta regolarmente.
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n“Il servizio è stato spesso interrotto senza alcun preavviso – scrive la madre – le maestre ignare ne hanno preso atto, comunicandomelo, dopo il suono della campanella. Spesso durante la mattinata sono stata chiamata dalla scuola perché con urgenza venisse prestata l’assistenza necessaria. Appare evidente il perpetrarsi di un atteggiamento noncurante e discriminatorio nonchè lesivo nei confronti di mia figlia e della sua famiglia. La possibilità per lei di una frequenza serena, al pari di quella dei suoi compagni, rimane ancora una chimera. Per la sottoscritta permane l’onere di essere costantemente a disposizione della scuola per le eventuali esigenze che la bimba presenta e per le quali manca il personale dedicato.”
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nLa signora Gorgone fa poi riferimento alla normativa vigente che all’articolo 22 della L.R. n. 15/2004 recita:
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n“L’assistenza igienico personale e gli altri servizi specialistici … sono di competenza dei comuni singoli ed associati della Regione Siciliana” ed ancora: “… si conferma la collocazione dell’assistenza di base, in argomento, tra i servizi essenziali ed obbligatori non derogabili che gli enti locali sono chiamati ad assicurare… affidandone l’erogazione a soggetti del privato sociale, stante la sua natura integrativa a carattere socio/educativo, nel rispetto delle vigenti disposizioni e con onere a carico dei propri bilanci, ovvero con impiego di quota parte dei trasferimenti regionali annualmente assegnati”.
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nA seguito, quindi, delle numerose situazioni di disagio documentate dal genitore e supportate da una relazione dello psicologo e dell’educatore che seguono la bimba, viene concluso che “…trattasi non di una situazione momentanea quanto di una modalità di erogazione inadeguata del servizio che al momento è completamente assente.” La signora quindi, che già l’anno scorso per motivi affini ha fatto ricorso al TAR, invita il Comune di Pantelleria a provvedere nell’immediato a dedicare un servizio adeguato alle esigenze della propria figlia e a garantire lo stesso fino alla fine dell’anno scolastico, per non vedersi costretta a tutelate i diritti del minore davanti le opportune sedi giudiziarie.
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nIl responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali ha comunicato di aver sottoposto il problema all’Amministrazione Comunale e che già si era realizzato un primo intervento a sostegno del minore incaricando una figura tra i Lavoratori Socialmente Utili per tre ore e mezza al giorno, integrato da alcuni interventi dei volontari della Misericordia, in attesa di avere la disponibilità finanziaria, con il nuovo bilancio, per incaricare un assistente igienico sanitario in grado di rispondere adeguatamente alle necessità dell’alunna.
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nIn una lettera indirizzata al responsabile del IV settore comunale, al dirigente scolastico e per conoscenza al sindaco e al presidente ANFFAS della Sicilia, evidenzia una serie di situazioni che si sono create a scuola che hanno causato disagio alla bimba ma anche a chi vive con lei l’esperienza scolastica.
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nQueste le puntualizzazioni del genitore.
nL’assistenza igienico-sanitaria, a cui la bimba ha diritto, è stata fornita dal Comune in maniera discontinua e attraverso personale cangiante e non idoneo. Trattasi di LSU che peraltro non ha mai coperto il servizio nella giornata di sabato, che la bambina frequenta regolarmente.
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n“Il servizio è stato spesso interrotto senza alcun preavviso – scrive la madre – le maestre ignare ne hanno preso atto, comunicandomelo, dopo il suono della campanella. Spesso durante la mattinata sono stata chiamata dalla scuola perché con urgenza venisse prestata l’assistenza necessaria. Appare evidente il perpetrarsi di un atteggiamento noncurante e discriminatorio nonchè lesivo nei confronti di mia figlia e della sua famiglia. La possibilità per lei di una frequenza serena, al pari di quella dei suoi compagni, rimane ancora una chimera. Per la sottoscritta permane l’onere di essere costantemente a disposizione della scuola per le eventuali esigenze che la bimba presenta e per le quali manca il personale dedicato.”
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nLa signora Gorgone fa poi riferimento alla normativa vigente che all’articolo 22 della L.R. n. 15/2004 recita:
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n“L’assistenza igienico personale e gli altri servizi specialistici … sono di competenza dei comuni singoli ed associati della Regione Siciliana” ed ancora: “… si conferma la collocazione dell’assistenza di base, in argomento, tra i servizi essenziali ed obbligatori non derogabili che gli enti locali sono chiamati ad assicurare… affidandone l’erogazione a soggetti del privato sociale, stante la sua natura integrativa a carattere socio/educativo, nel rispetto delle vigenti disposizioni e con onere a carico dei propri bilanci, ovvero con impiego di quota parte dei trasferimenti regionali annualmente assegnati”.
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nA seguito, quindi, delle numerose situazioni di disagio documentate dal genitore e supportate da una relazione dello psicologo e dell’educatore che seguono la bimba, viene concluso che “…trattasi non di una situazione momentanea quanto di una modalità di erogazione inadeguata del servizio che al momento è completamente assente.” La signora quindi, che già l’anno scorso per motivi affini ha fatto ricorso al TAR, invita il Comune di Pantelleria a provvedere nell’immediato a dedicare un servizio adeguato alle esigenze della propria figlia e a garantire lo stesso fino alla fine dell’anno scolastico, per non vedersi costretta a tutelate i diritti del minore davanti le opportune sedi giudiziarie.
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nIl responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali ha comunicato di aver sottoposto il problema all’Amministrazione Comunale e che già si era realizzato un primo intervento a sostegno del minore incaricando una figura tra i Lavoratori Socialmente Utili per tre ore e mezza al giorno, integrato da alcuni interventi dei volontari della Misericordia, in attesa di avere la disponibilità finanziaria, con il nuovo bilancio, per incaricare un assistente igienico sanitario in grado di rispondere adeguatamente alle necessità dell’alunna.
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