L’ASSOCIAZIONE ”AMICI DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI PANTELLERIA” SCRIVE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE

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Un ricorso è stato presentato dall’Associazione "Amici del Parco Archeologico di Pantelleria", nella persona del suo presidente Prof. Avv. Gaetano Armao.
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nLa diffida, indirizzata al Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, al Direttore Generale per la protezione della natura e del mare, al Direttore Generale per le valutazioni ambientali e al Coordinatore del Dipartimento Divisione II Sistemi di valutazione ambientale, invita a sospendere tutti i procedimenti di V.I.A-V.A.S. relativi ad istanze di permesso di prospezione o altro tipo di provvedimento ampliativo concessiorio e a qualsiasi forma di autorizzazione alla coltivazione petrolifera nel mare.
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nAd oggi infatti, nonostante i molteplici solleciti, non è stato ancora emanato il relativo decreto delegato da parte del Governo, che ha peraltro tempo sino al 19 luglio 2015. Inoltre, l’emanazione di provvedimenti ampliativi nei confronti di Società petrolifere che hanno richiesto di coltivare pozzi petroliferi nel contesto di omesso completo recepimento della Direttiva europea 2013/30/UE, approvata il 12 giugno 2013, sul rafforzamento delle condizioni di sicurezza ambientale delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, comporta l’esposizione dell’Italia all’apertura di una procedura di infrazione per omesso rispetto delle previsioni della citata direttiva.
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nFra l’altro, in data 4 marzo 2015 il Senato della Repubblica, avuto riguardo al mancato integrale recepimento della direttiva europea, ha approvato l’ordine del giorno (che risulta adesso, insieme al complessivo disegno di legge sui reati ambientali, all’imminente esame della Camera dei deputati) con il quale, ha impegnato il Governo:
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  • a non rilasciare nuove autorizzazioni relative alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione, stoccaggio di idrocarburi a mar;
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  • a sospendere ogni procedimento in itinere non conforme alle prescrizioni di cui alla direttiva 2013/30/UE e a ricondurlo nell’alveo delle previsioni della direttiva medesima.’
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nQuindi dall’omessa sospensione di ogni decisione riguardante la coltivazione di giacimenti petroliferi nel mare italiano, dal quale consegue un sicuro ed irreparabile danno all’ambiente, si determina un aggiramento delle prescrizioni che il Senato ha inteso adottare a tutela dell’ambiente marino e della sicurezza delle popolazioni e della fauna.
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nL’eventuale adozione di ogni provvedimento di assenso in merito alle procedure indicate da parte dei destinatari della diffida determinerà conseguenti azioni da parte dell’Associazione "Amici del Parco Archeologico di Pantelleria" a tutela dei pregiudizi arrecati, in sede amministrativa e giudiziaria, anche di tipo risarcitorio.
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nL’atto di diffida è stato notificato per conoscenza anche al Presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati ed alla Commissione Europea, Direzione generale dell’Ambiente.
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