LE CONSEGUENZE: 35 GIORNI DI ASSEDIO, 20.000 TONNELLATE DI ESPLOSIVO

Download PDF

 Caro Direttore,
a proposito della news 11786 della settimana scorsa, vorrei ricordare ad Alessandra Mussolini che, a saldo delle infrastrutture volute da suo nonno per fini esclusivamente militari (l’aeroporto con hangar e la perimetrale, più un’infinità di bunker e fortilizi), i nostri padri hanno patito 35 giorni di assedio aeronavale e 20.000 tonnellate di esplosivo, terrore e carestie, la distruzione del nostro bellissimo centro storico (prima e dopo la resa), del palazzo comunale, delle tre chiese cittadine più quella di Monastero, del teatro, di parte delle mura punico-romane dell’Acropoli e di innumerevoli Sesi.
Senza contare i caduti d’ogni fronte e le vittime civili di quel che è stato il primo bombardamento a tappeto della storia; che avrebbe potuto annientare oltre la metà della popolazione, se i “nemici” (che il mite avo della soprascritta ha scelto per noi) avessero attaccato subito il centro cittadino, piuttosto che l’aeroporto e le batterie antiaeree sparse per l’isola. Per non parlare della deportazione in Nord-Africa e in Inghilterra di tutti i panteschi abili alla leva, oltre che, ovviamente, dei vent’anni di sospensione dello stato di diritto e delle leggi razziali.
Ne accenno con la consapevolezza del peggio che ci siamo evitati uscendo di scena prima dell’8 settembre, così risparmiandoci gli amabili “alleati” che sempre il nonno di Alessandra ci aveva propinato, le loro stragi e deportazioni, la guerra civile, le scorribande delle truppe marocchine (in Irpinia e Ciociaria) e di quelle slave nella Venezia Giulia.
Tutto ciò per pigliare di petto paesi amici, che avevano combattuto al nostro fianco nel precedente conflitto mondiale, legando di contro i nostri destini al più infame regime della storia: grazie del pensiero, Alessandra… abbiamo già dato!
Peppe D’Aietti

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*