LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE

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Caro Direttore e cari lettori,
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nho da darvi uno scoop importantissimo. Sono stati ritrovati dei testi risalenti all’epoca di Gesù che fanno riferimento proprio a lui. La scoperta, eccezionale dal punto di vista archeologico, consiste in alcune dichiarazioni dei personaggi politici del tempo.
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nUn certo Matteo Salvini scrive : "Torna in Siria? Nessuno rompa più l’anima se gli succede qualcosa" e ancora "firmi una bella liberatoria e la faccia firmare anche alla mamma e al papà, per cui non siano i cittadini a rimetterci un centesimo di euro se va in zone pericolose a fare quello che potrebbe fare sotto casa sua" e conclude "possiamo aprire una sottoscrizione come Radio Padania per pagare a lui il biglietto di sola andata".
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nE una certa Giorgia Meloni scrive "Vista la scelta consapevole..mi auguro che questa volta..il governo non voglia pagare un nuovo riscatto".
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nVi rendete conto se Gesù, per paura di morire, non avesse fatto quello che ha fatto?
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nA parte gli scherzi, caro direttore, il cristianesimo era rivoluzionario; i cristiani preferivano morire piuttosto che riconoscere l’imperatore romano come divinità o piuttosto che fare il servizio militare. E oggi?

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nBasta aprire un giornale o accendere la televisione per sentire "le autorità politiche, militari e religiose" tutte insieme appassionatamente. Si vedono autorità religiose alle varie parate militari, alle inaugurazioni di navi da guerra, per non parlare poi dei cappellani militari che sono una aberrazione in termini religiosi. I partiti che dicono le cose sopra riportate sono stimati e riveriti dalle autorità religiose ed è chiaro che questi politici spingendo o puntando sulla paura, portano gli elettori a vedere solo i propri interessi e il proprio tornaconto, chiudendosi ai bisogni e ai problemi degli altri. Non dobbiamo quindi meravigliarci se riceve lettere nelle quali è scritto "è la realtà irreversibile in cui viviamo ed a cui ognuno di noi continua ad adattarsi" o ancora "mi è oltremodo difficile pensare alla realizzazione di un benessere pubblico".
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nSi c’è corruzione nel pubblico, ma il pubblico si fa anche corrompere dal privato, che da buon avvoltoio è li per spolpare quello che c’è attaccato alla carcassa del pubblico. A parte l’evasione fiscale da record e l’uso spudorato dei paradisi fiscali, basti poi pensare a quante aziende private hanno privatizzato i loro utili, ma hanno lasciato a carico della comunità tutti i loro debiti o i loro problemi : Cirio, Parmalat, Caffaro, Bussi, Eternit, Fiat. Ilva, Solvay,……
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nPerché non vogliamo capire che è il modello di sviluppo che ci viene proposto ad essere sbagliato?

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nSi pensi alla guerra dei poveri prodotta da questa globalizzazione delle merci e dei capitali virtuali, una guerra causata dalle politiche neoliberiste a vantaggio di un’élite internazionale. Si spaccia paura e si inculca la convinzione che il vero dramma sociale sia rappresentato da quella minoranza di extracomunitari che delinquono e non da quelle banche private la cui truffa dei subprime ha generato globalmente 50 milioni di disoccupati e almeno 10.000 suicidi solo in Europa e USA. Con le guerre, la desertificazione e l’innalzamento del livello degli oceani, i profughi saranno centinaia di milioni. E si badi bene che il baratro ambientale non è stato aperto dalle politiche economiche di quei paesi da dove proviene l’immigrazione (paesi derubati delle loro risorse), ma da quelle occidentali basate sull’accumulo e non sulla condivisione.
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n"Non basta curare le ferite, ma fermare la mano di chi colpisce: l’attuale sistema dominante con la sua distruzione dell’ambiente e le ineguaglianze che produce ci ha condotto a un bivio e solo insieme possiamo scegliere la strada giusta". (Padre Zanotelli)
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"Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio, sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia". (Don Milani)
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n"Libertà è partecipazione". (Giorgio Gaber)

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nCordiali saluti.
nEnrico Virtuani
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