NUOTAVANO VERSO L’ISOLA. SALVATI SEI TUNISINI

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Evitato un dramma nelle acque di Pantelleria grazie all’intervento di quattro persone che stavano facendo un giro in barca. Sono tutti salvi, così, i sei tunisini che, dopo un’avaria al motore della barca sulla quale viaggiavano, hanno tentato di raggiungere l’isola di Pantelleria a nuoto. Sulla barca però c’erano soltanto cinque salvagenti, uno, forse il più giovane, è sceso in acqua coraggiosamente senza giubbotto di salvataggio. Fortunatamente a Cala Cinque Denti, una località ad est dell’isola, proprio lui è stato notato mentre cercava di raggiungere disperatamente la costa. “Eravamo in quel momento a circa due miglia dalla costa – racconta la dottoressa Mimmi Panzarella -. Ci siamo avvicinati e lo abbiamo tratto in salvo”. Sulla barca c’era anche il marito della dottoressa Panzarella, il dottor Roberto Greco titolare di una farmacia in Piazza Cavour e due loro amici. I quattro, dopo avere raccolto a bordo il giovane tunisino, hanno avvertito telefonicamente i carabinieri che a loro volta hanno allertato la Guardia Costiera. Dal porto si sono subito mosse due motovedette della Marina e una dei Carabinieri alla ricerca degli altri cinque naufraghi. Arenata sulla scogliera veniva ritrovata subito la piccola imbarcazione con la quale, così hanno raccontato, erano partiti da Biserta lungo la costa tunisina a circa quaranta miglia da Pantelleria. Dopo meno di due ore di ricerche in mare venivano ritrovati gli altri cinque tunisini. I salvagenti si rilevavano poi alla fine essere delle gomme di automobile gonfiate che avevano portato con loro e alle quali si erano aggrappati. Due pare che addirittura non sapessero nuotare. Sono stati portati in ospedale in osservazione, ma stanno nel complesso tutti bene. “Per noi – dice la dottoressa Mimmi Panzarella – è stata una gioia immensa sapere che tutti sono salvi. Avevamo temuto il peggio anche perché quello da noi ritrovato non aveva il salvagente. Per fortuna sono stati ritrovati nella zona e portati in salvo”.
La barca è stata posta sotto sequestro e rimorchiata al porto di Pantelleria a disposizione dell’autorità giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Marsala.
Dall’ultima tragedia del mare del 13 aprile 2011, quando morirono tre congolesi per il naufragio di una barca, gli sbarchi a Pantelleria non hanno la frequenza di una volta. Arrivano soprattutto su piccole barche come quella di ieri con a bordo poche persone. Nell’isola del resto non esiste più neanche un centro di prima accoglienza perché nell’estate di due anni fa i migranti avevano bruciato quello ubicato presso l’ex caserma Barone dell’esercito. I sei tunisini sono stati trasportati a Trapani oggi pomeriggio con l’aliscafo.

Nella foto Mimmi Panzarella con il tunisino appena tratto in salvo.

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