REGIONI E PROVINCIE COINVOLTE A VENEZIA. E LA LEGA?

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L’articolo di Maria Rita D’Orsogna, di cui in calce segnalo il link, risale a Maggio di tre anni fa, ma è come fosse stato scritto ieri. E’ di un’attualità straordinaria, ravvivata ancor più da quanto sta accadendo in questi giorni. A partire dalla SEN, la Strategia Energetica Nazionale messa a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico retto dal Ministro Passera (con cui si liberalizzano tutte le iniziative di ricerca e di sfruttamento delle concessioni petrolifere già avanzate in attesa di VIA, semplificandone al massimo l’iter normativo previsto), per finire con la Conferenza Internazionale sulle trivellazioni in Adriatico in programma tra due giorni a Venezia. Una conferenza che Maria Rita D’Orsogna in un intervento sul suo Blog di qualche giorno fa ha definito senza mezzi termini "uno specchietto per le allodole", e addirittura una vera "presa in giro" per tutti coloro che in buona fede parteciperanno, nella speranza che possa sortirne qualcosa di utile per la salvaguardia dell’Adriatico e del Mediterraneo dall’estrazione di idrocarburi in mare.

Ma veniamo a quell’articolo del 2009 di Maria Rita. E’ intitolato "Come pensa un petroliere: Pierluigi Vecchia". Stessi problemi di oggi – le trivellazioni in Val Padana – , stessa società – nel nostro caso l’australiana "Po Valley Energy lmt" – , e stessi personaggi – gli oriundi italiani del management della Po Valley – , tra i quali (vedi a lato) troviamo appunto il program manager geologo Pierlugi Vecchia, protagonista centrale di questo "vecchio" scritto di Maria Rita, che ne ricorda il "pensiero", commentandolo opportunamente con il suo stile franco e chiaro. Leggetelo ne vale la pena.

La mappa qui lato è invece attualissima. E’ stata appena ripresa dal sottoscritto sul sito web della "Po Valley Energy lmt", e mostra tutte le concessioni intestate alla società australiana, alla data del Luglio 2012 in Val Padana, anche tramite una sua succursale italiana, la "North Sun Italia SpA" con sede in Via Bissolati a Roma. Si tratta in particolare di due concessioni con impianti di produzione già operativi da tempo vicino Milano, di altre dieci concessioni già autorizzate alla ricerca (su cui entreranno in azione quanto prima le trivelle, se non l’hanno già fatto…), e di altre tre con richieste d’autorizzazione in corso. Il tutto per un totale di quindici concessioni sparse su un territorio che da Milano appunto arriva fino alle foci del Po….

Ed è proprio da questa "bella" dislocazione delle concessioni della Po Valley Energy in prossimità del fiume Po e dei suoi affluenti che deriva la pertinenza delle sue iniziative petrolifere ai temi che saranno affrontati e discussi dalla Conferenza Internazionale che si aprirà Venerdì 9 a Venezia con la partecipazione del Ministro dell’Ambiente Clini. Infatti, inutile nasconderlo, le attività della Po Valley potrebbero provocare effetti spiacevoli sia in prossimità delle aree terrestri in concessione (come ormai da più parti si dibatte e viene documentato), ma anche nel Mar Adriatico, che a prima vista potrebbe sembrare totalmente estraneo a quanto accade su terraferma.

Ma non è così. Tralasciando i possibili inquinamenti delle falde acquifere, infatti, tramite il Po potrebbero riversarsi in Adriatico sostanze tossiche e materiali di scarto delle trivellazioni. E sarebbero riversamenti inquinanti simili a quelli che, come qualcuno forse ricorderà, si manifestarono alcuni decenni or sono, con i rifiuti delle porcilaie, favorendo le "onde gialle" dell’eutrofizzazione lungo le coste adriatiche, ridottesi poi, se pure mai totalmente eliminate, grazie all’entrata in funzione dei depuratori… Ma l’origine di quei rifiuti allora era di carattere organico. Chi fermerà ora gli effetti dei prodotti "inorganici", inquinanti e tossici, di scarto delle attività petrolifere che il Po potrebbe riversare in Adriatico, prodotti che non favoriscono certo l’ "eutrofizzazione", ma che potrebbero anzi distruggerla definitivamente, al pari di ogni altra forma di vita marina lungo le coste adriatiche italiane, grazie al loro espandersi lungo costa fino ad Otranto, seguendo il gioco antiorario tipico delle correnti del bacino adriatico ?

Permettetemi un’ultima osservazione a proposito della prossima Conferenza di Venezia. Essa, come si sa, nasce dalla collaborazione tra i Consigli regionali della Puglia e del Veneto e la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle province autonome. Anche i governi di Slovenia, Croazia, Montenegro e Albania sono stati invitati per un confronto con il ministro per l’ambiente Corrado Clini, insieme ai Consigli regionali di Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia. Ed è confermata la partecipazione del presidente del Consiglio pugliese Onofrio Introna, del presidente del Consiglio veneto Clodovaldo Ruffato, del Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo Nazario Pagano, del Presidente del Consiglio regionale del Molise Mario Pietracupa e del Friuli Venezia Giulia Maurizio Franz, degli assessori all’ambiente della Puglia, Lorenzo Nicastro, e del Veneto, Maurizio Conte. Il Parlamento sarà rappresentato dai Presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato, on. Angelo Alessandri e dal sen. Antonio D’Alì. Chiuderà i lavori della Conferenza Internazionale il Ministro dell’Ambiente Clini.
Questi i partecipanti finora, secondo notizie di stampa. Ma a me pare che gli argomenti all’OdG della Conferenza di Venezia interessino tutte le provincie e le regioni della Valle Padana. E la Lega, che tanto difende giustamente l’ambiente padano, le sue caratteristiche e le sue proprietà, e che non pochi sindaci coinvolti nel problema delle trivellazioni sui loro territori pure annovera tra i suoi esponenti, possibile che non batta anche lei un colpo ? Non c’è tanto da meravigliarsi. Già un convitato di pietra c’è, ed è il Ministro dello Sviluppo Economico Passera, le cui veci probabilmente farà il Ministro Clini, che, a dirla chiaramente, già in varie altre occasioni lo ha sostituito in funzioni e pareri… E un convitato in più o in meno fa poca differenza… Specie se tutto è davvero uno "specchietto per gli allocchi" più che per "le allodole"… Dubbi al riguardo ?
"Come pensa un petroliere: Pierluigi Vecchia" di Maria Rita D’Orsogna del 28/05/2009
http://dorsogna.blogspot.it/2009/05/come-pensa-un-petroliere-pierluigi.html  

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