Caro Direttore,
n
nho letto con estremo interesse il «pezzo» di Tony Alfano «Studi e progetti (Pilota?) sulle fonti energetiche alternative”.
n
nMolto opportunamente Tony Alfano mette in guardia tutti noi, se mai si iniziasse un progetto a Pantelleria, sulla probabilità di essere confrontati ad… un Progetto Pilota!
n
nMi permetto però di osservare che mi sembra azzardato pensare che un Progetto Pilota possa provocare “un’immediata impressione un pò ambigua, di qualche cosa di non totalmente collaudato e con margini più o meno ampi d’incertezza sul risultato finale. Per definizione un Progetto Pilota applica, non su scala reale, i risultati di una Ricerca scientifica precedente: i risultati perciò non sono garantiti ma considerati sufficientemente validi… da “dover consapevolmente rischiare” .
n
nNessuna ambiguità, dunque.
n
nIo perciò preferisco considerare un Progetto Pilota come il passaggio necessario prima di “applicare a grandezza naturale” i suoi risultati in un Progetto Dimostrativo. Ed é questo tipo di progetto che si dovrebbe realizzare a Pantelleria per fare in modo cosi’ di trasferire i risultati ottenuti anche a tutte le Isole Minori italiane.
n
nE sottolineo italiane perché nelle Isole Canarie:
n
n“L’isola di El Hierro diventa totalmente autosufficiente con l’idro-eolico: è la prima in Europa!!! El Hierro, nel 2000 è stata dichiarata dall’Unesco riserva della Biosfera ed è protetta da una normativa europea molto serrata; ciononostante, l’Unesco, l’UE e gli ambientalisti locali, che avrebbero potuto ostacolare l’utilizzo in particolar modo dell’eolico, per via dell’impatto ambientale, sono riusciti a razionalizzare la faccenda e a comprendere che lo stoccaggio e il consumo di 6000 tonnellate di gasolio l’anno e la conseguente produzione di CO2, necessari al sostentamento dell’isola, sarebbero stati molto più dannosi per l’ambiente e la biosfera che l’installazione di cinque pale eoliche e la realizzazione di due bacini, tanto più se realizzati uno sul fondo di un cono vulcanico e l’altro nella parte superiore del vulcano a 700 mt sul livello del mare, quindi utilizzando condizioni geomorfologiche esistenti. Questo sistema integrato eolico/idroelettrico, andrà a produrre tre volte l’energia necessaria per il soddisfacimento energetico dell’isola e l’eccedenza verrà utilizzata per i dissalatori d’acqua. (Michela Tascioni – 15 Settembre 2014)”
n
nNon sarebbe perciò sbagliato che le Amministrazioni competenti prendessero contatto con quelle dell’Isola El Hierro.
n
nSi eviterebbe così in maniera decisiva ogni …pericolo di progetti pilota!!!
n
nRingrazio ancora Tony Alfano per aver provocato con tanta passione un dibattito di capitale importanza non solo per la nostra Isola.
n
nUn caro saluto
nGianfranco Rossetto
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nho letto con estremo interesse il «pezzo» di Tony Alfano «Studi e progetti (Pilota?) sulle fonti energetiche alternative”.
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nMolto opportunamente Tony Alfano mette in guardia tutti noi, se mai si iniziasse un progetto a Pantelleria, sulla probabilità di essere confrontati ad… un Progetto Pilota!
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nMi permetto però di osservare che mi sembra azzardato pensare che un Progetto Pilota possa provocare “un’immediata impressione un pò ambigua, di qualche cosa di non totalmente collaudato e con margini più o meno ampi d’incertezza sul risultato finale. Per definizione un Progetto Pilota applica, non su scala reale, i risultati di una Ricerca scientifica precedente: i risultati perciò non sono garantiti ma considerati sufficientemente validi… da “dover consapevolmente rischiare” .
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nNessuna ambiguità, dunque.
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nIo perciò preferisco considerare un Progetto Pilota come il passaggio necessario prima di “applicare a grandezza naturale” i suoi risultati in un Progetto Dimostrativo. Ed é questo tipo di progetto che si dovrebbe realizzare a Pantelleria per fare in modo cosi’ di trasferire i risultati ottenuti anche a tutte le Isole Minori italiane.
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nE sottolineo italiane perché nelle Isole Canarie:
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n“L’isola di El Hierro diventa totalmente autosufficiente con l’idro-eolico: è la prima in Europa!!! El Hierro, nel 2000 è stata dichiarata dall’Unesco riserva della Biosfera ed è protetta da una normativa europea molto serrata; ciononostante, l’Unesco, l’UE e gli ambientalisti locali, che avrebbero potuto ostacolare l’utilizzo in particolar modo dell’eolico, per via dell’impatto ambientale, sono riusciti a razionalizzare la faccenda e a comprendere che lo stoccaggio e il consumo di 6000 tonnellate di gasolio l’anno e la conseguente produzione di CO2, necessari al sostentamento dell’isola, sarebbero stati molto più dannosi per l’ambiente e la biosfera che l’installazione di cinque pale eoliche e la realizzazione di due bacini, tanto più se realizzati uno sul fondo di un cono vulcanico e l’altro nella parte superiore del vulcano a 700 mt sul livello del mare, quindi utilizzando condizioni geomorfologiche esistenti. Questo sistema integrato eolico/idroelettrico, andrà a produrre tre volte l’energia necessaria per il soddisfacimento energetico dell’isola e l’eccedenza verrà utilizzata per i dissalatori d’acqua. (Michela Tascioni – 15 Settembre 2014)”
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nNon sarebbe perciò sbagliato che le Amministrazioni competenti prendessero contatto con quelle dell’Isola El Hierro.
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nSi eviterebbe così in maniera decisiva ogni …pericolo di progetti pilota!!!
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nRingrazio ancora Tony Alfano per aver provocato con tanta passione un dibattito di capitale importanza non solo per la nostra Isola.
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nUn caro saluto
nGianfranco Rossetto
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