L’onorevole Camillo Oddo, classe 1956, parlamentare del Partito Democratico si presenta nella lista a sostegno di Crocetta. E’ vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e componente della Commissione Attività Produttive. La passione e l’impegno per la politica lo accompagnano fin da giovane, ha molto a cuore le tematiche relative all’agricoltura e alle piccole imprese. I suoi obiettivi: fare sistema dei fondi strutturali da investire nei trasporti e nelle numerose ricchezze e potenzialità della Sicilia per far crescere l’economia e creare lavoro. Passaggio obbligato: sconfiggere la “malapolitica”. La sua richiesta agli elettori è un voto “perbene” necessario per esprimere la voglia di riscatto e per riaffermare l’orgoglio di essere siciliani. Ha firmato il Patto con gli elettori proposto da Progetto Pantelleria.
Onorevole Oddo perchè i panteschi dovrebbero dare fiducia a lei e alla sua coalizione?
Penso che dovrebbero saper guardare al passato per avere prospettive future certe e valutare chi ha cercato di fare qualcosa di positivo per le piccole isole, affrontando i problemi che si presentavano di volta in volta. Non sempre ci sono state date le opportunità di concretizzare le nostre proposte perchè altra era la maggioranza di governo. Quando arriveremo alla Presidenza della Regione continueremo a portare avanti progetti che altri hanno bocciato o ostacolato.
Ci faccia degli esempi concreti?
Parliamo ad esempio del dissalatore, dobbiamo guardare ad impianti innovativi che garantiscano autonomia, gli impianti vanno ammodernati perchè oggi costa un mare di soldi fare un metro cubo di acqua. Anche il problema dei trasporti va affrontato con chiarezza e determinazione, è necessario studiare i flussi per poter ottimizzare il servizio perchè non è vero che non ci siano stati sprechi. Le navi devono funzionare meglio, i bandi vanno fatti per tempo e progettati con attenzione sulle esigenze reali dell’isola, non si può continuare ad operare in emergenza.
Proprio sui trasporti c’è stata tutta la bufera degli emendamenti che hanno aggravato l’emergenza. Come ci dice in proposito?
La storia di chi presentava emendamenti in commissione è una presa in giro, perchè tutti sanno che se non c’è la relativa copertura finanziaria sono perfettamente inutili e nessun li può mai approvare. I parlamentari che ci hanno addebitato responsabilità in proposito, queste cose le sanno bene, così come sanno bene che la copertura economica la può dare solo il Governo e non la commissione. Chi finge di non sapere che noi non eravamo al Governo e non avevamo assessori in Giunta è un analfabeta politico.
Oggi l’economia dell’isola è in ginocchio. Quali soluzioni sono perseguibili?
Bisogna allargare la base produttiva, collegare bene le isole se vogliamo iniziare a parlare di promozione turistica per cominciare a crescere. Dobbiamo organizzare in Sicilia un sistema portuale serio: portualità turistica e portualità mista. Per Pantelleria non si tratta solo di garantire un approdo sicuro ma di creare i presupposti per catturare l’attenzione di altri flussi. Che ci lascino governare per qualche anno per far partire progetti concreti, poi ci giudicheranno e ci manderanno a casa se non avremo fatto bene. Non è possibile lamentarsi l’indomani mattina dopo aver fatto scelte sbagliate magari ripetute più volte nel tempo. Bisogna avere la forza di cambiare per creare opportunità nuove. Non accetto che si dica che siamo tutti uguali, non è così, con quel poco che siamo riusciti a fare in via emergenziale abbiamo dimostrato che le cose in Sicilia si possono fare. Abbiamo dimostrato con il Patto delle riforme che la burocrazia può essere snellita, i risparmi si possono fare e gli investimenti possono essere avviati.
Una delle ultime emergenze della nostra isola è legata al servizio dell’elisoccorso connessa al problema più ampio della sanità. Quale è la sua proposta?
A Pantelleria vanno garantiti i servizi essenziali di qualità, di Pronto Soccorso e di Emergenza, unitamente a tutto ciò che necessita nel territorio. Il Punto Nascita va mantenuto come era previsto, lo abbiamo sempre sostenuto. Penso anche al problema della riabilitazione che non è garantita… questa cosa non può essere, soprattutto i ragazzi devono avere la possibilità di migliorare il loro stato. Il servizio dell’elisoccorso è essenziale per l’isola, bisogna considerare la posizione geografica di Pantelleria e le difficoltà di collegamento.
Ma tutto ciò come è realizzabile dal giorno dopo le elezioni?
Lo strumento del bilancio va usato con correttezza e trasparenza ed è la prima cosa che il nuovo governo dovrà affrontare. Bisognerà mettere fin da subito in bilancio i finanziamenti necessari a garantire i servizi. Dalla politica io pretendo che si amministri bene il denaro pubblico, alla luce del sole e questo lo dobbiamo pretendere tutti. E’ un problema culturale, bisogna lavorare con grande passione, serietà, onestà intellettuale e morale. Parole come senso delle istituzioni ed etica politica sono sparite dal vocabolario, ma non lo possiamo accettare.
In base alle sue conoscenze dei problemi di Pantelleria, qual è la priorità da considerare il giorno dopo la consultazione elettorale?
Non ci sono dubbi, i servizi essenziali sono i collegamenti marittimi e aerei oltre all’industria del turismo. Quando parlo dell’industria del turismo parlo anche di enogastronomia, agricoltura, prodotti di nicchia che danno a Pantelleria la sua specificità. Servono programmi ed azioni ben definiti e concreti, ecco che torniamo al problema dei collegamenti. E’ chiaro quindi che lo studio dei flussi permetterà di capire quanti e quali voli sono necessari e se vanno differenziati a seconda della stagione. Devono cioè essere a misura delle esigenze dell’isola. Il trasporto marittimo va potenziato, l’insularità non può essere una cosa da far pagare più di quanto già accade naturalmente. Se Pantelleria è geograficamente isolata la si deve rendere più efficiente in tema di servizi, in modo che veramente diventi una risorsa.
Cosa pensa invece sulla disaffezione alla politica e sulla tentazione di non andare a votare?
I ladri e i disonesti vanno perseguiti e questo lo farà la magistratura, sono persone che nulla hanno a che fare con la buona politica. Chi invece fa il proprio dovere può sottoporsi con serenità al giudizio del cittadino esercitato con il voto. Non andare alle urne può fare solo danno alla Sicilia perchè creerà condizioni di ingovernabilità e ciascuno di questi signori può continuare a divertirsi con il malaffare e le furberie. Serve discernimento e pensiero critico. Il cittadino diversamente si tira la zappa sui piedi: se non va a votare significa che non vuole che le cose cambino, se va a votare e non riflette seriamente su ciò che sta accadendo non usa correttamente l’unico strumento che ha. Cacciamo le persone che non meritano di sedere su qualsiasi scranno… dal Consiglio Comunale all’Assemblea Regionale, fino al Parlamento nazionale. Il cittadino sa bene chi è capace e chi invece è venditore di fumo, fa scambio di voto o si compra il voto.
Giovanna Cornado Ferlucci
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