Numerosissimi i panteschi che hanno onorato il Santo Patrono partecipando alla processione e alla festa che è seguita
San Fortunato di Casei, patrono dell’isola, ci ha regalato una limpida giornata di sole che ha permesso a numerosissimi panteschi di partecipare alla festa patronale preparata in suo onore il 16 ottobre. Sembrava quasi impossibile che il sole potesse fare capolino dopo una nottata di lampi e tuoni che hanno rovesciato sull’isola acqua a catinelle, ma alla fine il cielo si è rasserenato presentandosi nitido e di un bel azzurro intenso. Unico neo… il vento che ha continuato ad agitare le acque del mare impedendo alla statua del Santo la “salita a bordo” della motovedetta della Capitaneria per il rituale giro in barca nei pressi del porto. La tradizione, infatti, vuole onorare S.Fortunato, vescovo e martire, che preservò l’isola durante un terremoto del 1831 e un maremoto del 1991, potremmo definire quindi il Santo il protettore del nostro mare… questo mare che ci unisce e ci isola a seconda dei contesti. La processione ha accompagnato la preziosa statua fino al molo dove la motovedetta della Capitaneria di porto ha accolto la corona di fiori che poi è stata portata al largo e consegnata alle onde tempestose per ricordare tutte le vittime del mare. Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, ha voluto confermare il suo affetto per Pantelleria con la sua presenza alla cerimonia religiosa, ricordando come troppe volte questo “mare nostrum” sia stato trasformato da una ragione di vita ad una ragione di morte e di sofferenza. Accorata la preghiera che ha rivolto a S.Fortunato: “…continua ad accarezzare quest’isola per motivi di speranza…” Il patrono di Pantelleria ci ha dimostrato che dopo tanta tempesta ritorna il sereno anche se il vento capriccioso fa le bizze, quindi il Vescovo invita i panteschi alla fiducia.
Giovanna Cornado Ferlucci
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