Caro Direttore,
sono anche io un " turista ", come dicono i panteschi, da molti anni vengo sistematicamente a Pantelleria e ne seguo le vicende, in verità con alterno interesse, dal suo giornale on line. Ieri mi ha molto colpito la notizia del fallimento della "Nuova Agricoltura" ed utilizzo questo episodio come pretesto per fare qualche considerazione più generale. Si tratta dell’ennesimo fallimento di una attività finanziata, immagino in larga parte, con i soldi di "mamma regione" e le cui vittime sono purtroppo, ancora una volta, i poveri agricoltori bidonati dai soliti "furbetti del quartierino" che pure a Pantelleria proliferano. Lo schema è semplice: non ho soldi miei da investire, ho però qualche assessore compiacente a Palermo disposto a finanziarmi, confeziono un progetto teorico, coinvolgo molti poveri creduloni che ci mettono i loro prodotti ed il loro lavoro, avvio l’ ttività, faccio debiti e poi arrivederci e grazie. Paga pantalone ed alla prossima.
Caro direttore, si potrebbe sapere, attraverso un’inchiesta del suo giornale, chi c’è dietro questo ennesimo disastro che vale circa 7 milioni di euro, quanto è stato donato dalla "mamma" e come si è arrivati a questo fallimento?
Cari amici panteschi non fatevi molte illusioni : la situazione italiana è gravissima, quella siciliana ancora di più, quella pantesca ancora peggio, i soldi disponibili nel futuro saranno pochissimi e se gli sperperi continueranno come nel passato il futuro di questa isola, che noi tutti amiamo molto, sarà nero come la roccia dei suoi vulcani. Vigilanza dunque e sconti a nessuno. Molto cordialmente
Ing. Pasquale Pappacoda
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