Gaspare Sturzo, 49 anni, pronipote di don Luigi Sturzo fondatore del partito Popolare Italiano, è candidato alla presidenza della regione con l’obiettivo di spazzare via la vecchia casta politica della spartitocrazia clientelare che ha creato in Sicilia disastri nella cultura, nella comunità sociale e nell’economia oltre che nelle relazioni umane.
Quali solo le liste che sostengono la sua candidatura e come è nata l’idea di unirvi a liste già esistenti?
Nella lista “Sturzo presidente” concorrono: ”Italiani liberi e forti”, “Movimenti civili e solidali” e “Italia giovane e solidale”, la lista è però unica. Il progetto nasce dal tentativo di costituire una svolta politica diversa per la Sicilia, una politica che nasca dalle comunità, dalle persone, dall’azione civica, dall’associazionismo di ispirazione cristiana e dalle opere sociali. Bisogna dare un taglio netto alle vecchie caste che hanno rubato il denaro pubblico e le speranze dei cittadini.
Nel vostro programma è presente una strategia per le Isole Minori, considerato che anche lo Statuto Regionale riconosce la specificità di questi territori che necessitano di una attenzione particolare rispetto alla terraferma?
Penso che alla base della vecchia politica ci sia un errore culturale perchè di fatto la Sicilia è un arcipelago di isole. Pensare che la Sicilia è solo l’isola maggiore fra tutte, permetterebbe di valorizzare la peculiarità di ciascuna. Chi vive nelle Isole Minori vive dei disagi maggiori che vanno sanati e accompagnati in modo che divengano delle opportunità. Vivere nelle piccole isole non deve essere considerato come una cosa inferiore, al contrario andrebbe considerata una positività, visto che le isole sono grandi bacini di ricchezza per la Sicilia intera.
Ma in concreto quale strada seguire?
Le problematiche potrebbero essere sanabili con una Consulta dei Sindaci permanente, e quindi senza costi aggiuntivi per nessuno, che deve accompagnare lo sviluppo per la politica delle isole. Cambiare poi le modalità di azione dell’Assessorato ai Beni Culturali per l’Identità siciliana che è stato creato dal governo precedente su un fantomatico sogno autonomista quasi separatista. E’ necessario cioè agire per riscoprire il concetto di identità, valorizzando i beni ambientali, artistici, architettonici, naturali e archeologici e sviluppando attorno a queste potenzialità dei distretti culturali, sociali ed economici che facciano da volano ad uno sviluppo complessivo per attrarre il maggior numero di turisti possibile. Mi riferisco ad un modello nuovo di sviluppo che comporti abbattimento del costo dei trasporti non solo per i cittadini residenti ma soprattutto per i turisti, perchè il tema grande è portare i turisti nelle isole per creare economia con effetto di sviluppo che andrebbe a vantaggio dell’intera comunità siciliana.
Nonostante le varie promesse, nello scorso mese di luglio Pantelleria è stata defraudata: è sparita una nave Ro,Ro e siamo con una sola nave nonostante i dati dimostrassero che le due navi viaggiassero sempre cariche. Pensa che si possa risolvere in tempi brevi questa usurpazione che ci ha fatto tornare al 1986 quando c’era una solo nave?
Effettivamente si sta andando indietro rispetto ai trasporti, non solo per Pantelleria ma anche per le altre isole. Questo perchè si è creato un regime di monopolio per garantire a qualcuno un privilegio che viene poi lautamente ricompensato con delle concessioni: la Regione paga un’enormità di denari a società che danno un servizio saltuario e di pessima qualità. Credo che alcuni compiti in tema di trasferimento rifiuti, acqua o benzina debbano tornare nella gestione diretta pubblica, il sistema delle concessioni sta arricchendo qualcuno a danno dei cittadini.
Il Presidente dell’Enac ha detto che ci sarà la proroga per il trasporto aerei. Da maggio però non ci saranno più i contributi dello Stato a sostegno della tratta sociale. Pensa che la Regione possa intervenire in tempi brevi per evitare danni alla stagione turistica?
La Regione deve intervenire, non può restare senza sentire le esigenze dei cittadini e degli operatori che vivono a Pantelleria. Senza una programmazione mirata si vive sempre di eccezionalità e nell’emergenza c’è sempre qualcuno che si arricchisce mettendosi i soldi in tasca ai danni dei cittadini e degli operatori economici. Invece di aver un servizio con continuità, trasparenza e con costi più bassi, nell’emergenza si fa di corsa e si dà il privilegio a qualcuno che si è organizzato già prima. Non è più ammissibile questo modo di riconoscere i diritti ai cittadini.
Pantelleria, prima che si sviluppasse il turismo, ha sempre vissuta di agricoltura, nel tempo però ci sono stati anche periodi di forte crisi. Eppure quest’anno alcuni agricoltori hanno dovuto ributtare camion di uva nel terreno e sotterrare uva passa perchè nessuno la comprava. La nave non veniva e la Pellegrino non era in grado di smaltire il mosto. Cosa pensa della vicenda?
Ho letto le vicende di cui sta parlando…ritorniamo al problema dei progetti di sviluppo, di autonomia e di creazione di ricchezza. Si deve abbandonare la strada del parassitismo e del clientelismo che sottrae denaro dai servizi per i cittadini. L’assemblea regionale Siciliana l’anno scorso ha finanziato i gruppi politici per 12 milioni di euro, il servizio con la nave costava 7 milioni di euro. Ci vuole una moralizzazione della vita pubblica attraverso i tagli della politica, delle spese inutili, della corruzione, della mafia nella gestione degli appalti e dei servizi. Bisogna recuperare le risorse per investirle direttamente per la comunità.
E’ favorevole all’istituzione dell’Assessorato per le isole?
E’ l’ennesima idea dello spreco, deve essere il Presidente della Regione a curare direttamente queste problematiche attraverso la Consulta dei sindaci, l’Assessorato al Turismo, l’Assessorato dei Beni Culturali e delle identità siciliane unitamente all’Assessorato dell’Agricoltura. Questi assessorati hanno a disposizione dei fondi dell’Unione Europea, le competenze del personale dei dirigenti ci sono, è quindi sufficiente seguire i progetti. Creare un altro assessorato significa creare altre strutture e si toglierebbero fondi alle isole senza avere alcun effetto.
Salvatore Gabriele
Giovanna Ferlucci Cornado
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