Caro Direttore,
n
nvorrei che pubblicasse questa lettera aperta al delegato seconda fascia Strada e sua delegata signora Castagnetti.
n
n
nCaro Marcello,
n
nl’esperienza mi insegna che quando i conti non tornano, c’è sempre un "oste" di mezzo. Il problema è che questa volta la mia lungimiranza non riesce a vederlo; per questo chiedo lumi a te, delegato dal governo Renzi all’ "Affaire trivelle".
n
nMi spiego.
n
nArabia saudita: necessiterebbe, per mantenere il suo tenore di vita, di un greggio a 200 $ al barile. E’ chiaro che al prezzo dov’è precipitato "Mala tempora currunt".
n
nIran: per mantenere lo stato attuale necessiterebbe di un greggio a 90 $ al barile. Idem come sopra, ma con una variante: vende a 20.000 euro l’esenzione dal servizio militare .Fare il pasdaran-guardiano della rivoluzione è bello ma… i genitori stanno rimpinguando le casse dello stato. Gli Emirati hanno iniziato a richiedere con insistenza (leggi cannonate) i miliardi prestati ai loro vicini.
n
nUSA: il nord Dakota galleggia addirittura sul petrolio,ma non è ne light ne brent; è una poltiglia maleodorante che veniva venduta a 28 $ al barile e che ora, a 15 $ non si trova chi lo comperi. Anzi! Quello già caricato su migliaia di vagoni – che i nord-dakotini non hanno mai permesso l’attraversamento delle pipelines sul loro territorio- non si sa a chi darlo!
n
nQuanto esposto, perché tale petrolio HA LA STESSA COMPOSIZIONE DEL PETROLIO SICULO MEDITERRANEO, la cui raffinazione, 55% greggio, 45% anidride solforosa ha già messo in ginocchio Gela, non solo economicamente, ma inquinandone il mare antistante per miglia e miglia. E’ ormai talmente acidificato, che non vi è possibile sia la balneazione che la pesca, per non parlare della quasi totale cessazione di introiti turistici, il nostro vero petrolio. Per sovra mercato l’ISIS sta occupando la Libia, e un antico detto recita che: "Non è opportuno mettere le stoppie accanto al fuoco".
n
nVogliamo che le trivelle causino un’ulteriore fonte d’inquinamento tipo guerra del golfo?
n
nVogliamo un centinaio di tragedie tipo "Paguro" quando, per mero errore umano la piattaforma esplose "volatilizzando" i presenti e causando una lingua di fuoco alta un centinaio di metri che illuminava Rimini a giorno, e che, per sei lunghi mesi, nessuno seppe come spegnere? O ….
n
n Rimango in attesa di chiarimenti
nGiuseppe Pulieri
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nvorrei che pubblicasse questa lettera aperta al delegato seconda fascia Strada e sua delegata signora Castagnetti.
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nCaro Marcello,
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nl’esperienza mi insegna che quando i conti non tornano, c’è sempre un "oste" di mezzo. Il problema è che questa volta la mia lungimiranza non riesce a vederlo; per questo chiedo lumi a te, delegato dal governo Renzi all’ "Affaire trivelle".
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nMi spiego.
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nArabia saudita: necessiterebbe, per mantenere il suo tenore di vita, di un greggio a 200 $ al barile. E’ chiaro che al prezzo dov’è precipitato "Mala tempora currunt".
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nIran: per mantenere lo stato attuale necessiterebbe di un greggio a 90 $ al barile. Idem come sopra, ma con una variante: vende a 20.000 euro l’esenzione dal servizio militare .Fare il pasdaran-guardiano della rivoluzione è bello ma… i genitori stanno rimpinguando le casse dello stato. Gli Emirati hanno iniziato a richiedere con insistenza (leggi cannonate) i miliardi prestati ai loro vicini.
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nUSA: il nord Dakota galleggia addirittura sul petrolio,ma non è ne light ne brent; è una poltiglia maleodorante che veniva venduta a 28 $ al barile e che ora, a 15 $ non si trova chi lo comperi. Anzi! Quello già caricato su migliaia di vagoni – che i nord-dakotini non hanno mai permesso l’attraversamento delle pipelines sul loro territorio- non si sa a chi darlo!
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nQuanto esposto, perché tale petrolio HA LA STESSA COMPOSIZIONE DEL PETROLIO SICULO MEDITERRANEO, la cui raffinazione, 55% greggio, 45% anidride solforosa ha già messo in ginocchio Gela, non solo economicamente, ma inquinandone il mare antistante per miglia e miglia. E’ ormai talmente acidificato, che non vi è possibile sia la balneazione che la pesca, per non parlare della quasi totale cessazione di introiti turistici, il nostro vero petrolio. Per sovra mercato l’ISIS sta occupando la Libia, e un antico detto recita che: "Non è opportuno mettere le stoppie accanto al fuoco".
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nVogliamo che le trivelle causino un’ulteriore fonte d’inquinamento tipo guerra del golfo?
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nVogliamo un centinaio di tragedie tipo "Paguro" quando, per mero errore umano la piattaforma esplose "volatilizzando" i presenti e causando una lingua di fuoco alta un centinaio di metri che illuminava Rimini a giorno, e che, per sei lunghi mesi, nessuno seppe come spegnere? O ….
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n Rimango in attesa di chiarimenti
nGiuseppe Pulieri
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