Puntuale arriva la Festa di San Giuseppe, annunciatrice della primavera che è alle porte. Una tradizione molto sentita nelle contrade di Rekhale e di Scauri dove i preparativi sono iniziati per tempo.
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nNella bella chiesetta di Rekhale sono iniziate ieri, alle ore 21.00, anche le funzione religiose con il triduo di preghiera, poi giovedì 19 marzo ci sarà la processione lungo le vie della contrada e la celebrazione della Santa Messa.
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nLa devozione a San Giuseppe ha radici lontane, che si perdono nella memoria dei tempi, una festa religiosa e culturale che ha mantenuto intatto la sua intensità, che impegna le donne della contrada in lunghi pomeriggi trascorsi a impastare e cesellare gli elementi di pane che andranno a guarnire l’altare di San Giuseppe, nel rispetto di una particolare simbologia. Siamo andati a documentare questi preparativi, di cui normalmente si coglie la bellezza finale senza sapere, forse, che dietro ci sta un lavoro di pazienza, di abilità, di manualità fine.
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nAbbiamo incontrato, presso i locali del Circolo di Rekhale, una quindicina di donne impegnate nell’impastare “curciddrate” (pane dei poveri), il pane della cena, i cestini con i frutti della terra, piccoli gigli, grappoli di uva, delicate rose, l’ostensorio, il bastone di San Giuseppe, le iniziale della Sacra Famiglia, i “panuzzi” per gli ospiti che parteciperanno alle preghiere. Tutte forme di pane che andranno a decorare l’altare del Santo per ricordare la devozione, la fede, la carità verso i più poveri, ma anche i doni della natura. Queste forme impastate con sola farina, acqua vengono poi cotte e acquistano un bel colore dorato, non resta che condividere la festa con gli abitanti della contrada, la devozione verso il Santo e andare ad ammirare il risultato finale di questa arte antica che ci auguriamo venga mantenuta.
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nEcco il link per visionare le foto del sapiente lavoro:
nhttps://plus.google.com/photos/100204169615931068122/albums/6127152133626068449
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nGiovanna Cornado Ferlucci
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nNella bella chiesetta di Rekhale sono iniziate ieri, alle ore 21.00, anche le funzione religiose con il triduo di preghiera, poi giovedì 19 marzo ci sarà la processione lungo le vie della contrada e la celebrazione della Santa Messa.
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nLa devozione a San Giuseppe ha radici lontane, che si perdono nella memoria dei tempi, una festa religiosa e culturale che ha mantenuto intatto la sua intensità, che impegna le donne della contrada in lunghi pomeriggi trascorsi a impastare e cesellare gli elementi di pane che andranno a guarnire l’altare di San Giuseppe, nel rispetto di una particolare simbologia. Siamo andati a documentare questi preparativi, di cui normalmente si coglie la bellezza finale senza sapere, forse, che dietro ci sta un lavoro di pazienza, di abilità, di manualità fine.
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nAbbiamo incontrato, presso i locali del Circolo di Rekhale, una quindicina di donne impegnate nell’impastare “curciddrate” (pane dei poveri), il pane della cena, i cestini con i frutti della terra, piccoli gigli, grappoli di uva, delicate rose, l’ostensorio, il bastone di San Giuseppe, le iniziale della Sacra Famiglia, i “panuzzi” per gli ospiti che parteciperanno alle preghiere. Tutte forme di pane che andranno a decorare l’altare del Santo per ricordare la devozione, la fede, la carità verso i più poveri, ma anche i doni della natura. Queste forme impastate con sola farina, acqua vengono poi cotte e acquistano un bel colore dorato, non resta che condividere la festa con gli abitanti della contrada, la devozione verso il Santo e andare ad ammirare il risultato finale di questa arte antica che ci auguriamo venga mantenuta.
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nEcco il link per visionare le foto del sapiente lavoro:
nhttps://plus.google.com/photos/100204169615931068122/albums/6127152133626068449
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nGiovanna Cornado Ferlucci
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