Il cavo dei telefoni di contrada Kania è caduto a terra da cinque anni. E’ nella proprietà di Francesco Pavia, poco dopo la cappella dedicata alla Madonna della contrada.
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nFrancesco Pavia ha incontrato qualche giorno fa un funzionario tecnico di Telecom nella stanza del sindaco, al quale ha esposto i motivi per cui non vuole che i tecnici della società telefonica entrino nella sua proprietà.
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nOra ha deciso di raccontare tutto anche al nostro giornale.
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nArriviamo da lui in un mattino di vento mentre Francesco è intento a lavorare come sempre. Ci mostra subito il cavo caduto nella sua proprietà che attraversa l’ingresso carrabile per poi continuare nei campi e sul muretto. Il cavo d’acciaio che avrebbe dovuto tenerlo è teso in alto, ma qualche anno fa era pure esso caduto su una macchina di Francesco danneggiandola. Francesco alza il cavo, ce lo mostra mentre attraversa gli alberi per posarsi poi a terra.
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n“Sono cinque anni che questo cavo è caduto. In questi anni i tecnici inviati da Telecom hanno sempre riparato il cavo mentre era a terra non pensando mai di alzarlo. Io ho una ditta edile ed è chiaro che da questo ingresso carrabile passo con mezzi pesanti. E’ chiaro che passa oggi, passa domani, il cavo poi si rovina ed i telefoni non funzionano. Avevo scritto a Telecom di levare il cavo dalla mia proprietà, ma mi hanno inviato una raccomandata con la quale mi chiedevano, udite, undicimila euro”.
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nUna situazione paradossale visto che la Telecom non aveva mai chiesto il permesso al Pavia di attraversare la sua proprietà.
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n“Se ne devono andare ora – dice Francesco Pavia. – L’ho detto al funzionario di Telecom davanti al sindaco e lo ripeto a te del giornale. Mi ero offerto persino di fare con i miei mezzi uno scavo purché levassero tutti questi cavi volanti. Non ho mai ottenuto alcuna risposta. Un’altra cosa che non mi è piaciuta è che, violando la privacy, hanno scritto ai loro utenti che la linea non poteva essere riparata perché io mi opponevo”.
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nSembra una situazione senza vie d’uscita quella della contrada Kania, dove dal 20 maggio una ventina di famiglie sono senza telefono e collegamento internet. Il funzionario telecom nei giorni scorsi aveva ribadito al sindaco la difficoltà che ha la società ad intervenire perché la spesa da affrontare è esosa. Il sindaco, da parte sua, ha detto di essere insoddisfatto dei provvedimenti presi finora da Telecom alla quale ha consigliato di intervenire rispettando le regole e presentando agli uffici comunali una regolare richiesta di autorizzazione per effettuare uno scavo sulla sede stradale comunale.
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nFrancesco Pavia ha incontrato qualche giorno fa un funzionario tecnico di Telecom nella stanza del sindaco, al quale ha esposto i motivi per cui non vuole che i tecnici della società telefonica entrino nella sua proprietà.
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nOra ha deciso di raccontare tutto anche al nostro giornale.
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nArriviamo da lui in un mattino di vento mentre Francesco è intento a lavorare come sempre. Ci mostra subito il cavo caduto nella sua proprietà che attraversa l’ingresso carrabile per poi continuare nei campi e sul muretto. Il cavo d’acciaio che avrebbe dovuto tenerlo è teso in alto, ma qualche anno fa era pure esso caduto su una macchina di Francesco danneggiandola. Francesco alza il cavo, ce lo mostra mentre attraversa gli alberi per posarsi poi a terra.
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n“Sono cinque anni che questo cavo è caduto. In questi anni i tecnici inviati da Telecom hanno sempre riparato il cavo mentre era a terra non pensando mai di alzarlo. Io ho una ditta edile ed è chiaro che da questo ingresso carrabile passo con mezzi pesanti. E’ chiaro che passa oggi, passa domani, il cavo poi si rovina ed i telefoni non funzionano. Avevo scritto a Telecom di levare il cavo dalla mia proprietà, ma mi hanno inviato una raccomandata con la quale mi chiedevano, udite, undicimila euro”.
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nUna situazione paradossale visto che la Telecom non aveva mai chiesto il permesso al Pavia di attraversare la sua proprietà.
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n“Se ne devono andare ora – dice Francesco Pavia. – L’ho detto al funzionario di Telecom davanti al sindaco e lo ripeto a te del giornale. Mi ero offerto persino di fare con i miei mezzi uno scavo purché levassero tutti questi cavi volanti. Non ho mai ottenuto alcuna risposta. Un’altra cosa che non mi è piaciuta è che, violando la privacy, hanno scritto ai loro utenti che la linea non poteva essere riparata perché io mi opponevo”.
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nSembra una situazione senza vie d’uscita quella della contrada Kania, dove dal 20 maggio una ventina di famiglie sono senza telefono e collegamento internet. Il funzionario telecom nei giorni scorsi aveva ribadito al sindaco la difficoltà che ha la società ad intervenire perché la spesa da affrontare è esosa. Il sindaco, da parte sua, ha detto di essere insoddisfatto dei provvedimenti presi finora da Telecom alla quale ha consigliato di intervenire rispettando le regole e presentando agli uffici comunali una regolare richiesta di autorizzazione per effettuare uno scavo sulla sede stradale comunale.
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