UNO STRANO E MINACCIOSO ”ALBERO MARINO” CHE SUCCHIA ORO NERO DAI FONDALI

Download PDF
Ore 8.00 di giovedì 19 marzo, finalmente una bella giornata di sole. La nipotina di quattro anni esce sul “passiature” per aspettare la zia che deve passare a prenderla per portarla a scuola.
n
n“Nonna guarda – grida all’improvviso – è cresciuto un albero in mare!”
n
n“Un albero in mare? Che fantasia.”
– penso.
n
nMi affaccio alla finestra dalla quale ogni mattina, davanti ad una tazza fumante di caffè, lascio che lo sguardo spazi nella pienezza dello specchio blu che riempie la baia di Scauri.
n
nNelle acque di fronte al porto vedo una piattaforma petrolifera relativamente vicina alla costa, sulla stessa rotta dove spesso transitano lente le grossi navi container o le motonavi di passaggio verso altri siti. Esco anch’io sul passiature, cerco di mettere a fuoco quello strano “albero marino” cresciuto in una notte stellata. E’ proprio una piattaforma… ieri non c’era, ne sono sicura.

n
nMille pensieri si affacciano turbinosi alla mente: cosa può essere… un miraggio o prove di future installazioni.. eppure dovrebbe arrivare il verbale della COMMISSIONE VIA avvenuta a Roma il 26 febbraio scorso, alla presenza di sindaci, associazioni ambientaliste e Ministero, dal quale dovrebbero risultare possibili azioni per ostacolare le trivellazione nel Mediterraneo.
n
nSquilla il telefono. “Mamma – dice mia figlia – hai visto cosa c’è proprio di fronte al porto di Scauri? Sembra una piattaforma del petrolio. Come è possibile? La vedi anche tu?” La vedo, la vedo bene! Nitido appare quell’albero metallico che succhierà linfa nera dai fondali del nostro mare, minaccioso e insensibile ai danni che può provocare.
n
nUn “albero marino” i cui soli frutti sono quelli che finiscono nelle avide tasche delle società petrolifere.
n
n
Gli occhi rimangono fissi su quella forma che richiama danni e disastri ambientali… accidenti quanto è vicina… non può essere… c’è qualcosa che non quadra.
n
nEcco mi pare di vedere un po’ più avanti un riflesso, una macchia bianca: è un rimorchiatore… ma allora “l’albero marino” è in transito!
n
n
Fisso dei punti di riferimento nel paesaggio e noto che lentamente, molto lentamente la piattaforma si sposta verso est. Un respiro di sollievo, il mostro è destinato altrove. Appunto… altrove! Un pericolo che non è scampato, si è solo spostato. Chissà dove è diretta e in quale mare affonderà le sue radici torbide.
n
n
Un po’ più sollevata, ma non troppo, vado anch’io a scuola per l’intervento di laboratorio informatico e trovo la classe e l’insegnante affacciati alla grande finestra che dà sul mare di Scauri. La piattaforma sta scomparendo dietro la Kuddia dove sorge il cimitero di Scauri. I bambini volevano capire cosa fosse quell’albero marino mai visto prima e la maestra stava spiegando.
n

nNon è facile dire a piccoli di otto anni, affacciati alla vita piena di promesse, che forse il loro futuro non sarà solo rose e fiori, che le minacce possono essere dietro l’angolo ed avere il colore dell’oro nero che distrugge pesci e flora marina o il riverbero delle fiamme che improvvise si accendono sulle acque blu del nostro mare.

n
nMa soprattutto non so come si potrebbe loro dire che queste minacce non sono state fermate da quegli adulti che avrebbero dovuto preoccuparsi di garantire loro un futuro sereno.
n
nHanno solo otto anni, questi cittadini in erba, ma vorranno presto delle risposte!

n
nGiovanna Cornado Ferlucci
n

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*