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nleggendo le news nn. 15564 e 15565 di Pantelleria Internet del 16 u.s. ci siamo resi conto di come tutti siano felici e contenti per i lavori appena conclusosi presso l’edificio scolastico di Via Napoli; per carità, è chiaro che anche noi siamo felici, ma svariati sono i dubbi che ci assillano, non ultima la deroga dei Vigili del Fuoco di Trapani rilasciata fino al 31 dicembre 2015, stante che l’immobile è utilizzato già da molti anni ad uso scolastico. E’ incredibile di come si possano rilasciare proroghe per ben 6 anni (dal 2009 al 2015), su tutto il territorio nazionale.
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nLe news di cui sopra sono ricche di dettagli, di interventi migliorativi apportati ed ogni quant’altro, ma guarda caso non si accenna minimamente alla presenza e frequenza al medesimo istituto di due ragazzi disabili (Angela 14 anni e Simone 16 anni), costretti su sedia a ruote. Numerosi sono gli sforzi e le difficoltà che i due ragazzi affrontano e superano giornalmente per frequentare la scuola, ma da sabato p.v. dovranno subire questi altri disagi e frustrazioni per accedere alle aule poste al 1° piano, prive di ascensore e personale abilitato.
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nCi chiediamo come sia possibile che un edificio pubblico sia adibito a scuola, solo perché “il collaudo statico ha evidenziato la buona resistenza del calcestruzzo in tutti e cinque i solai, dando esiti di prova positivi”; oppure che l’istituto, sebbene mancante di uscite di sicurezza, scala antincendio, ascensore, sani le sue criticità, attuando “un complesso sistema di misure gestionali e organizzative, curate dal Dirigente Scolastico”.
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nBisogna ricordare che la struttura non deve essere sicura solo dal punto di vista statico, ma anche per la sua completa fruibilità, accessibilità e vivibilità nelle ore di lezione in assoluta sicurezza.
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nCi soffermiamo solo sul 4° punto delle misure gestionali da attuare, e cioè l’effettuazione mensile delle prove di evacuazione; per i normodotati sarà un gioco da ragazzi precipitarsi all’uscita dell’edificio, ma per i ns. due disabili come verranno svolte tali prove?
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nSaremmo curiosi a questo punto, di prendere visione del piano di emergenza adottato dalla scuola.
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nL’accessibilità deve essere garantita sia per quanto riguarda gli spazi esterni che per quelli interni, ed il requisito si considera soddisfatto se esiste almeno un percorso fruibile ed adeguatamente segnalato, anche da parte di persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali. Tutti i settori produttivi, dagli uffici alle segreterie, dai servizi igienici alle mense, dagli spogliatoi alle palestre, dai luoghi ricreativi alle attività scolastiche a quelle sanitarie, assistenziali, culturali e sportive, debbono poter essere raggiunti.
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nGli accorgimenti tecnici per garantire l’accessibilità e la permanenza deve comunque prevedere una adeguata distribuzione degli ambienti e specifici accorgimenti tecnici per contenere i rischi di incendio anche nei confronti di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. A tal fine dovrà essere preferita, ove tecnicamente possibile e nel rispetto delle vigenti normative, la suddivisione dell’insieme edilizio in “compartimenti antincendio”, piuttosto che l’individuazione di “sistemi di via d’uscita” costituiti da scale di sicurezza non utilizzabili dalle persone con ridotta o impedita capacità motoria. La suddivisione in compartimenti, che costituiscono “luogo sicuro statico”, così come definito dalla normativa vigente, deve essere effettuata in modo da prevedere ambienti protetti opportunamente distribuiti ed in numero adeguato, resistenti al fuoco, senza ingombri e facilmente raggiungibili in modo autonomo da parte delle persone disabili, ove attendere i soccorsi.
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nLa piena accessibilità agli edifici scolastici da parte degli alunni con disabilità motoria o sensoriale è un diritto ormai sancito da diverse norme che, negli anni, hanno tentato di dare una soluzione al problema delle barriere architettoniche. A livello nazionale, in materia di abbattimento barriere architettoniche è presente oggi una fitta disciplina normativa (DM 236/1989, L. 13/1989, L. 104/1992 e DPR 503/1996, fino al D.P.R. 380/2001). In generale tutti gli edifici esistenti, pubblici o aperti al pubblico e residenziali, sono soggetti all’applicazione di precise norme in materia di abbattimento barriere architettoniche; in particolare per l’edilizia scolastica, troviamo la legge 118/1971 che pone l’obbligo di rendere accessibile l’edificio scolastico, in modo da poter così garantire la frequenza scolastica a tutti.
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nLa Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 (Legge quadro sull’handicap) sancisce che le persone con disabilità in nessun caso possono essere escluse dal godimento di servizi, prestazioni e opportunità ordinariamente goduti da ogni cittadino.
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n In particolare la Legge 104/92 prevede:
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• che il rilascio della concessione edilizia sia vincolato al rispetto della normativa in materia di barriere;
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n • siano dichiarate inagibili e inabitabili (e sanzionati i responsabili) le opere realizzate in edifici pubblici o aperti al pubblico in modo tale da compromettere l’accessibilità ai disabili;
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n • sia riservata una quota di fondi per opere nell’edilizia residenziale pubblica;
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n • che siano adeguati i regolamenti edilizi comunali alle norme vigenti.
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Ieri, 19 u.s. siamo stati invitati dal Dirigente Scolastico ad effettuare le prove di accesso alle aule dell’Istituto con l’uso dello “Scoiattolo”, l’ausilio che permette di agganciare le sedie a rotelle e percorrere in sicurezza le rampe di scale. Avevamo già anticipato che l’ausilio aggancia le “normali” carrozzelle, ma non quelle “posturali”, quelle più complesse ed ingombranti come quella in uso a ns. figlia Angela. Così è stato infatti, dopo vari tentativi, i responsabili dell’Istituto prendono atto che Angela non potrà frequentare le lezioni, e che si potrebbe provare ad effettuare un collegamento via web da casa.
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nOltre al danno, anche la beffa!!
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nDomani tutti i ragazzi saranno nelle loro aule, tutti tranne Angela. La ragazzina potrebbe così avere problemi di socializzazione, stante che starà da sola a casa.
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nIl disagio è maggiore e preoccupa ancora di più noi genitori per l’assenza ancora oggi di personale adeguato al loro compito in caso di incendio o qualsiasi altra emergenza, nonché per l’assenza dell’assistente all’autonomia, che ci obbliga a seguire da vicino la ns. ragazza, spesso urtando la sensibilità degli insegnanti.
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nVorremmo tanto che qualcuno si immedesimasse e capisse le ns. perplessità, senza sentirci dire che per colpa di due ragazzi, un intero istituto deve continuare a fare i doppi turni; vorremmo che da parte della scolaresca ci fosse più attenzione, più amore, più disponibilità e più solidarietà nei confronti di chi è più sfortunato; non è bello, in attesa dell’insegnante, stare in gruppi appartati e lasciare Angela da sola nel suo banco; non è bello sentirsi dire che tutti i genitori ci sono contro per le ns. richieste finora verbali.
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nLe azioni che da parte ns. è possibile mettere in campo sono diverse, tra cui iniziative di pressione diretta nei confronti della Pubblica Amministrazione, di denuncia mediatica, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, e la possibilità di adire direttamente in sede giudiziale. Inoltre è possibile presentare ricorso al Difensore Civico, che ha la possibilità di accedere agli atti interni e individuare le inadempienze compiute.
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nAl momento pubblichiamo questa ns. sul quotidiano on line Pantelleria Internet, sperando che ci aiuti a risolvere e/o capire questa antipatica situazione, che come sempre, colpisce i più deboli.
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nCi affidiamo anche all’A.Ge., che da anni oramai segue ogni problematica scolastica.
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nRimaniamo fiduciosi di un intervento volto alla risoluzione della problematica di cui sopra, ed in attesa porgiamo i ns. più cordiali saluti.
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nPantelleria, lì 20.03.2015
nBlandino Anna e D’Ancona Salvatore
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