MOSTRA PITTORICA SE-MEN: ENNESIMA CONFERMA PER L’ARTISTA PANTESCA

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Si è da poco conclusa la mostra pittorica SE-MEN dell’artista Alice Bernardo, allestita presso la mediateca comunale di Pantelleria.

nEnnesima conferma per l’artista pantesca che, dopo il successo della scorsa estate e le lunghe file per poter vivere la “stanza dei segreti” all’interno del vicolo Messina, ha voluto allestire una nuova mostra personale inaugurata proprio giorno 8 Marzo, in occasione della festa delle donne. Ad allietare i visitatori più di 40 opere, la stanza del vento (stanza multisensoriale dove la luce si unisce allo spazio) e il giardino dell’eden.

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nAbbiamo incontrato Alice a cui abbiamo posto alcune domande per capire meglio il senso del suo lavoro.
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nAlice, quale "sapore" ti resta di queste giornate?
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n"Un sapore ottimo! Secondo me c’è stata una grande partecipazione, in una settimana sono venute più di 300 persone, fra cui anche bambini e la cosa bellissima è che le mie opere sono piaciute tanto anche a loro. Per me questa è una cosa importantissima, perché i bambini, rispetto agli adulti, sono più capaci di percepire l’arte, hanno dei sensi più "aperti". Un’altra sensazione che mi è rimasta è la paura. Quello dell’arte è un mondo un pò strano, di solito l’artista è un solitario, una persona a cui piace stare nel suo studio a dipingere nella solitudine, ama le cose semplici, non sempre è estroverso così come si mostra. Quindi la paura perché fare l’artista di professione necessita il fatto di mettersi in gioco, si devono riuscire a vendere le proprie opere e questo prevede l’essere riconosciuti dappertutto anche per il valore economico di ciò che si crea. E spesso è difficile dare un valore monetario perché la propria opera è un "pezzo d’anima" e riuscire a mantenere un prezzo basso è veramente complicato".
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Quale messaggio vuoi trasmettere attraverso i tuoi quadri?
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"Unica forma, infinite possibilità. Tutti partiamo dalla stessa forma, quindi è come ricominciare dalle radici, ricordarci di quello che siamo. In un ritratto SE-MEN tutti abbiamo la stessa forma, dietro
invece, nell’astratto, c’è  l’anima. Questo è il quadro SE-MEN, un astratto. Il foglio rappresenta uno spazio infinito. Non c’è dimensione fisica in un quadro".
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Secondo te le gente ha percepito questo messaggio?
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"Si, molti si. Anche perché quelli che non capivano o avevano dubbi, chiedevano, volevano sapere. Ho notato persone curiose, persone che son tornate anche più volte per rientrare nella Stanza del Vento, per riguardare il video e capire meglio. Una delle parole più usate nel registro è "grazie", ed è una cosa bella perché anch’io ho provato la stessa sensazione durante l’intera mostra, una sensazione di gratitudine."
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Quando e da cosa nasce l’esigenza di esprimerti attraverso l’arte?
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"Da sempre ho sentito questa esigenza, da quando ero piccola. Non ho avuto un’infanzia facile, specialmente alle elementari e, ad un certo punto, nonostante il modo molto estroverso con cui mi mostravo al mondo, mi sono resa conto di avere, al contempo, un mio mondo interiore perfettamente opposto. Quindi il mio modo di comunicare è diventato quello di scrivere e disegnare".
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nE adesso quali sono le tue prossime mete?
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"In realtà non mi pongo delle mete. Semenismo, seme, dal seme. Dal latino semen significa spermatozoo, ma è anche un seme e se tu senti di avere un seme dentro di te, devi cercare, comunque sia, di piantarlo, di innaffiarlo e far germogliare qualcosa. Io credo di avere un seme dentro di me, non so cosa ne uscirà fuori, se una piantina o un albero, ma so per certo che sto cercando di farlo nascere."
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Se posso, vorrei porti una domanda provocatoria. Perché, nelle tue opere, hai voluto rappresentare il seme maschile e non l’ovulo femminile?
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"Io sono una donna, quindi già portatrice di ovuli femminili. Il seme maschile invece è quello che contiene dentro di se entrambi i caratteri che determineranno il sesso del nascituro. Lo spermatozoo unisce anche l’uomo con l’animale, entrambi lo possiedono. Quindi diventa un’unità, è riconoscibile a livello spirituale, religioso, scientifico, è un simbolo universale che parte appunto da un’unica forma, dall’unità, nè uomo nè donna, senza nessun colore. Fra l’altro, come diceva Freud, tutti i nostri problemi, a livello psicologico, hanno origine dalla sessualità, quindi il fatto di sfatare un tabù, lo spermatozoo libero che diventa un ritratto, ci fa ritornare a quello che eravamo dentro l’utero materno, a quel senso di pace che tutti conosciamo. E’ una filosofia più che una motivazione, e il seme, appunto, contiene la risposta."
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nSalvatore Gabriele
nHa collaborato Viviana Alessi
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