La giornata di Studi è stata condotta da relatori d’eccezione che hanno saputo parlare delle disabilità e disturbi del neurosviluppo sgombrando il campo da pregiudizi e da fuorvianti definizioni.
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nE’ stato subito chiarito che l’ADHD (deficit di attenzione e iperattività) e l’Autismo sono patologie che interessano una certa fascia della popolazione scolastica per le quali è importante fare una diagnosi precoce, per poter poi attivare azioni di sostegno e di recupero, limitare i disagi e le degenerazioni possibili in età adulta, aiutando i ragazzi e le loro famiglie a star bene con se stessi e nella comunità. Nessuna caccia a responsabilità o colpe, familiari o ambientali, è stato chiaramente specificato; al contrario è importante acquisire la consapevolezza di trovarsi di fronte a disturbi del cervello, a patologie di origine genetica dalle quali non si può guarire completamente ma che si possono curare e “compensare” per raggiungere livelli di serenità e di “normalità”.
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n“Avere in classe un alunno con alcuni tipi di disabilità è certamente un’occasione di arricchimento e di grande esperienza personale anche per gli stessi studenti – ha affermato il professore Paolo Curatolo, direttore dell’U.C.O. Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Tor Vergata – non si tratta di bambini maleducati o svogliati ma sono bambini che hanno deviazioni del loro viaggio dell’apprendimento o rallentamenti dovuti a carenze di maturazione di alcune parti del cervello.”
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nE’ stata sottolineata l’importanza del ruolo degli insegnanti per evidenziare comportamenti sospetti che possono portare a diagnosi precoci che permettano di aiutare i ragazzi nella loro crescita, attivando cure e supporti adeguati. Sono stati quindi presentati esempi concreti di come riconoscere i sintomi in bambini con disturbi dell’apprendimento e si è parlato di quali percorsi intraprendere.
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nIl dottor Pietro Andrea Giacalone ha parlato di “Interventi e terapie neuropsicomotorie e cognitivo comportamentali sui minori con Autismo”, il dottor Marco Lamberti invece ha affrontato il tema dell’ADHD (deficit di attenzione e iperattività) mentre lo psicologo Antonio Rosolia ha presentato la Valutazione clinica dell’alunno a rischio DSA (disturbi specifici dell’apprendimento).
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nInterventi di grande rigore scientifico, presentati con concretezza e linearità, che hanno saputo attirare l’attenzione dei numerosissimi partecipanti e mantenerla per oltre tre ore, senza alcun cenno di caduta. Insegnanti, studenti e genitori sono stati condotti per mano verso una consapevolezza nuova e positiva: alunni con le patologie citate possono essere aiutati con serenità se vengono fatte diagnosi precoci utili a costruire progetti di recupero e/o compensazione, attivando cure farmacologiche e supporti adeguati a livello comportamentale.
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nNel pomeriggio di ieri la formazione è continuata con laboratori riservati agli insegnanti durante i quali sono stati presentati ed analizzati casi clinici particolari con la supervisione degli esperti. Durante la mattinata di oggi c’è stata la presentazione collegiale dei vari elaborati prodotti dai gruppi di lavoro. Possiamo solo augurarci che la proposta di una seconda giornata di studi, avanzata dagli esperti, si concretizzi in tempi stretti: per Pantelleria sono stati due giorni estremamente positivi e il beneficio per i nostri ragazzi non mancherà sicuramente.
nG.F.C.
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nE’ stato subito chiarito che l’ADHD (deficit di attenzione e iperattività) e l’Autismo sono patologie che interessano una certa fascia della popolazione scolastica per le quali è importante fare una diagnosi precoce, per poter poi attivare azioni di sostegno e di recupero, limitare i disagi e le degenerazioni possibili in età adulta, aiutando i ragazzi e le loro famiglie a star bene con se stessi e nella comunità. Nessuna caccia a responsabilità o colpe, familiari o ambientali, è stato chiaramente specificato; al contrario è importante acquisire la consapevolezza di trovarsi di fronte a disturbi del cervello, a patologie di origine genetica dalle quali non si può guarire completamente ma che si possono curare e “compensare” per raggiungere livelli di serenità e di “normalità”.
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n“Avere in classe un alunno con alcuni tipi di disabilità è certamente un’occasione di arricchimento e di grande esperienza personale anche per gli stessi studenti – ha affermato il professore Paolo Curatolo, direttore dell’U.C.O. Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Tor Vergata – non si tratta di bambini maleducati o svogliati ma sono bambini che hanno deviazioni del loro viaggio dell’apprendimento o rallentamenti dovuti a carenze di maturazione di alcune parti del cervello.”
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nE’ stata sottolineata l’importanza del ruolo degli insegnanti per evidenziare comportamenti sospetti che possono portare a diagnosi precoci che permettano di aiutare i ragazzi nella loro crescita, attivando cure e supporti adeguati. Sono stati quindi presentati esempi concreti di come riconoscere i sintomi in bambini con disturbi dell’apprendimento e si è parlato di quali percorsi intraprendere.
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nIl dottor Pietro Andrea Giacalone ha parlato di “Interventi e terapie neuropsicomotorie e cognitivo comportamentali sui minori con Autismo”, il dottor Marco Lamberti invece ha affrontato il tema dell’ADHD (deficit di attenzione e iperattività) mentre lo psicologo Antonio Rosolia ha presentato la Valutazione clinica dell’alunno a rischio DSA (disturbi specifici dell’apprendimento).
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nInterventi di grande rigore scientifico, presentati con concretezza e linearità, che hanno saputo attirare l’attenzione dei numerosissimi partecipanti e mantenerla per oltre tre ore, senza alcun cenno di caduta. Insegnanti, studenti e genitori sono stati condotti per mano verso una consapevolezza nuova e positiva: alunni con le patologie citate possono essere aiutati con serenità se vengono fatte diagnosi precoci utili a costruire progetti di recupero e/o compensazione, attivando cure farmacologiche e supporti adeguati a livello comportamentale.
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nNel pomeriggio di ieri la formazione è continuata con laboratori riservati agli insegnanti durante i quali sono stati presentati ed analizzati casi clinici particolari con la supervisione degli esperti. Durante la mattinata di oggi c’è stata la presentazione collegiale dei vari elaborati prodotti dai gruppi di lavoro. Possiamo solo augurarci che la proposta di una seconda giornata di studi, avanzata dagli esperti, si concretizzi in tempi stretti: per Pantelleria sono stati due giorni estremamente positivi e il beneficio per i nostri ragazzi non mancherà sicuramente.
nG.F.C.
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