Caro Direttore,
consenti, ti prego, una piccola polemica con TONY ALFANO. Il senso complessivo del suo scritto è così poco accettabile che sento il bisogno di replicare. Per semplicità numero gli argomenti di Alfano:
1. non ho mai considerato il non voto come un’opzione giusta
2. mi nasce nella coscienza un però.
3. panorama così squallido ……
4. se i partiti politici sono farciti di gente incompetente o peggio di malaffare ……..
5. le responsabilità e la colpa sono totalmente ed esclusivamente dei partiti stessi e dei loro dirigenti e non certo dei cittadini che li hanno votati ………
6. E allora mi si pone la domanda che sino ad oggi non mi ero mai posta.
7. Devo andare comunque e versare il mio voto all’ammasso, senza domandarmi dove va a finire e che uso ne verrà fatto?
8. il mio piccolo io e il mio piccolo voto verrebbero fagocitati dal sistema
9. non conterebbero nulla in termini di doveri e in termini di diritti?
10. Oggi tutto questo si è evaporato e sulla ribalta è rimasto solo il malaffare diffuso a destra e a sinistra.
E allora, votare o non votare, per chi votare, come scegliere, come poter distinguere?
11. E se quella fiammella nascesse a Pantelleria con un falò in piazza alimentato dai certificati elettorali?
12. …. lo sdegno di una coscienza inquieta e nessuno ne tragga ispirazione o consiglio.
13. dando il segno di una comunità pantesca unita e coesa nel voto o nella protesta.
Quattro sono i punti focali del dissenso da quanto scrive Alfano
5 – LE RESPONSABILITA’ SONO DEI PARTITI
capovolge la finalità e il senso stesso del VOTARE. La responsabilità del voto è di chi vota, non dei partiti. I partiti sono la espressione del consenso e del dissenso degli elettori, sia per crescere che per sparire. Faccio qualche esempio.
Che fine ha fatto il partito liberale di Malagodi?
Che fine ha fatto l’Uomo Qualunque di Giannini?
Che fine ha fatto il PSI di Craxi?
Che fine ha fatto il PSDI di Saragat?
Che fine ha fatto la DC di Andreotti e Ciancimino?
Che fine ha fatto l’MSI di Almirante e dei picchiatori?
Chi se non gli elettori ha fatto sparire almeno sette partiti?
E’ o non è questo esattamente il contrario di ciò che scrive Alfano?
7 – versare il voto all’ammasso.
Ma chi obbliga a votare all’ammasso’?
Ma voti una persona, un movimento, un gruppo, una lista … non voti per l’ammasso, concetto valido per i cereali ma non per i voti.
9 – il mio voto non conterebbe nulla
il voto conta per un voto. Non per lo zero. Conterebbe per lo zero se lui non votasse o votasse scheda bianca. Diversamente cosa vorrebbe? Che il suo voto valesse per 10.000? . Questo non accadeva neppure ai tempi di Benito, il quale votava solo lui.
11 – il falò dei certificati elettorali di Pantelleria
Bisogna ricordare che a Pantelleria è stato eletto dagli elettori un sindaco uscito dalla GALERA, il quale agli albori del suo secondo mandato in galera ci è tornato?
Sapete che a Milano un voto costa 50 euro mentre nel Sud Italia arriva ad 80 euro? La Regione Lombardia andrà prestissimo ad elezioni anticipate perché un esponente del CELESTE Formigoni-PDL ha acquistato una partita di voti taroccati al banchetto di organizzazioni mafiose e grazie ad essi è entrato in giunta?
Ci sono molti altri casi del genere.
Conclusione: se un ‘politico in pectore’ vuole un voto che vale 10.000 voti, si compra 10.000 voti ed è fatta. Spende a Milano 500.000 euro. E’ un investimento. Si vuole impedire al nostro politico in pectore di rifarsi dell’investimento rubando, una vola eletto, 10.000.000 di euro al più presto e in tutte le forme possibili? Ma è una legge di mercato!!
Guido F. Vicario
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