UN PRIMO MAGGIO DIVERSO

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E’ un primo maggio diverso. Un primo maggio diverso soprattutto per Pantelleria che è stata chiamata ad aprire l’EXPO 2015. Gli occhi del mondo sono sulla nostra isola, non possiamo perdere questa occasione per fare conoscere all’intero pianeta le delizie prodotte dalla nostra terra. Occorre mettere da parte ogni rivalità paesana, fare sistema attorno al sindaco all’assessore regionale Nino Caleca, al dottor Dario Cartabellotta che ha voluto fortemente la presenza in prima linea della nostra isola.
nE’ un primo maggio spettacolare a Pantelleria. Una di quelle giornate da incorniciare con un sole splendente che invita alle passeggiate per i sentieri, ma anche ai primi tuffi nel mare o ad uscire con la barca. Peccato che ci siano pochi turisti. Il ponte del primo maggio qualche anno fa portava nell’isola più gente. Oggi il costo dei trasporti scoraggia molta gente a scegliere la nostra isola. Hanno ragione, ma non sanno quello che si perdono.
nE’ un primo maggio diverso per l’Italia del lavoro. Mette tristezza aver appreso ieri che la consulta ha bocciato il blocco delle pensioni d’oro ritenendo che la legge Fornero non poteva bloccare diritti acquisiti. E’ l’Italia dei ricchi che difende i ricchi. Nessuna consulta o tribunale ha mai pensato che tutti i provvedimenti della Fornero e del governo Monti bloccavano i diritti acquisiti dai poveretti che sarebbero dovuti andare in pensione con le leggi già esistenti perché con quelle erano stati assunti o che i cosiddetti esodati avevano fatto una scelta quando in vigore c’erano altre disposizioni.
nE’ un primo maggio in cui i vertici dei tre sindacati hanno, forse, sbagliato. Con tutto il rispetto per quei poveretti che giungono nella nostra terra dal mare, a solidarizzare con i migranti i tre segretari avrebbero potuto andare a Pozzallo il 30 aprile o il 2 di maggio. Per il primo maggio era meglio se avessero scelto un luogo simbolo per i lavoratori o, meglio ancora, per i giovani disoccupati.
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nIl primo maggio, in Sicilia, deve essere il giorno della memoria dei morti di Portella della Ginestra.

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nA proposito di giorno della memoria, ieri ricorreva, il 33° anniversario dell’uccisone di Pio La Torre.
nCi piace ricordare il segretario del PCI con le parole scritte due giorni fa su facebook dal nostro amico Vincenzo Vasile.
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“Domani è il 30 aprile e ogni volta sono assai triste: come stasera 33 anni fa parlavo a telefono con Rosario per mettermi d’accordo: li avrei aspettati in corso Calatafimi per poi andare a punta Raisi dove sbarcava Renato Zangheri, sindaco di Bologna e storico del movimento operaio e contadino, che avrebbe dovuto tenere il suo discorso del primo maggio a Portella, mentre Pio sarebbe andato a Comiso, in contemporanea, per parlare contro gli euromissili: "Parli con noi, e così scrivi un pezzo ragionato sulle due manifestazioni: lotta alla mafia, lotta per la pace". "Sì, Pio, ma il due maggio i giornali non escono, quindi uscirà il tre maggio, il nostro pezzo ragionato..". " E lui, con un sorriso autoironico, come gli capitava quando lo si coglieva in fallo per la sua frenesia attivistica, per la sua passione: "Ah, non escono i giornali… Anche tu hai ragione…". Invece non andammo a punta Raisi, li vidi a piazza generale Turba, in macchina, Pio con una gamba fuori dal finestrino come per dare un calcio agli assassini, Rosario come assopito al posto di guida, non so perché non ricordo il sangue”.
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nBuon primo maggio a tutti.
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Salvatore Gabriele
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