Caro Direttore,
n
nho lasciato passare un po’ di tempo dalla polemica che ha infervorato il "Bel Paese" verso la fine di novembre suscitata intorno al preside di una scuola di Rozzano.
n
nMi torna alla mente la frase di Virginio Merola, sindaco di Bologna: "identificare un popolo con una religione è una cosa che appartiene al Medioevo".
n
nIl vero problema in Italia è il non sapere, è la responsabilità di chi fa politica o televisione che parla volutamente alla pancia e non al cuore e all’intelligenza delle persone.
n
nMi spiego meglio. Non basta un presepe o un crocefisso a colmare il vuoto dei nostri valori. Io si che metterei il crocefisso in ogni aula, ma solo se questo crocefisso servisse ad unire chi è islamico, cristiano, buddista o ateo e non invece a proclamare una nostra presunta superiorità civile e culturale. Non fare il presepe non ci rende più deboli; al limite esprime solo la voglia di inclusione, di integrazione reale e di eguaglianza tra bambini provenienti da tradizioni troppo diverse perché se ne celebri una sola. Le canzoni e le statuine non sono il Natale, ma solo una sua manifestazione esteriore, superficiale, irrilevante, come tanti sacerdoti cercano di spiegare. Sarebbe ora che insegnanti e alunni avessero quegli strumenti culturali per trasformare l’ora di religione in un’ora di storia delle religioni, in nome di un universalismo etico forte e inclusivo. Smettiamola di fingere di credere che la nostra sia la migliore civiltà possibile e di ritenerci i depositari del progresso, in opposizione alla barbarie degli altri.
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nMa abbiamo mai pensato in cosa consiste la nostra "civiltà"?
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nSecondo una ricerca del Max Plant Institute del settembre 2015 i morti per inquinamento nel mondo ammontano a tre milioni. Per l’Agenzia Europea dell’Ambiente, tra i 28 paesi dell’Unione europea, l’Italia è quello con il più alto numero di morti premature a causa dell’inquinamento dell’aria con 84.400 decessi su 491.000 totali (fonte 2012). Secondo la FAO nei paesi poveri sono state incentivate le produzioni di cereali destinate ad essere esportate e successivamente utilizzate come mangime per l’allevamento intensivo del bestiame, che oltre a essere responsabile del 20% dei gas serra, si trasforma in tonnellate di carne e va a costituire la dieta squilibrata del Nord del mondo, dove un’emergenza sanitaria è costituita dall’obesità e da tutte le malattie connesse con la sovralimentazione. E come abbiamo ridotto i fiumi o i mari? La plastica è presente nello stomaco del 90% dei volatili e del 30% dei pesci. E’ noto che se tutti gli abitanti del mondo fossero europei nel tenore di vita, avremmo bisogno di tre pianeti, se fossero tutti americani addirittura di sei. Finché questa insostenibilità andrà avanti si calpesteranno sempre i piedi di qualcuno. Forse sarebbe il caso di ripensare a come noi viviamo e a quale è il vero significato delle parole civiltà e terrorista.
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nCome diceva Tiziano Terzani nel 2001 "il terrorismo, come modo di usare la violenza, può esprimersi in varie forme, a volte anche economiche".
n
nPer Naomi Klein "crescita è il nome che più si avvicina oggi a una divinità globale; la nostra civiltà e cultura consumistica occidentale sfrutta e inghiotte tutte le risorse della terra. E’ la logica mortale del libero scambio".
n
nGianluca Ferrara scrive "Il modello occidentale è diventato insostenibile. E’ un’idrovora impazzita che succhia risorse per garantire a pochi uno stile di vita impossibile da estendere all’intera popolazione del pianeta….Se non ci sarà un cambio di direzione, il numero delle vittime di guerra è destinato ad aumentare, perché aumenteranno i conflitti per accaparrarsi le risorse disponibili".
n
nQualcuno si ricorda ancora, senza farsi frastornare da presepi, panettoni, regali e canti che Gesù è nato povero, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia?
n
n Cordiali saluti.
nEnrico Virtuani
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nho lasciato passare un po’ di tempo dalla polemica che ha infervorato il "Bel Paese" verso la fine di novembre suscitata intorno al preside di una scuola di Rozzano.
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nMi torna alla mente la frase di Virginio Merola, sindaco di Bologna: "identificare un popolo con una religione è una cosa che appartiene al Medioevo".
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nIl vero problema in Italia è il non sapere, è la responsabilità di chi fa politica o televisione che parla volutamente alla pancia e non al cuore e all’intelligenza delle persone.
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nMi spiego meglio. Non basta un presepe o un crocefisso a colmare il vuoto dei nostri valori. Io si che metterei il crocefisso in ogni aula, ma solo se questo crocefisso servisse ad unire chi è islamico, cristiano, buddista o ateo e non invece a proclamare una nostra presunta superiorità civile e culturale. Non fare il presepe non ci rende più deboli; al limite esprime solo la voglia di inclusione, di integrazione reale e di eguaglianza tra bambini provenienti da tradizioni troppo diverse perché se ne celebri una sola. Le canzoni e le statuine non sono il Natale, ma solo una sua manifestazione esteriore, superficiale, irrilevante, come tanti sacerdoti cercano di spiegare. Sarebbe ora che insegnanti e alunni avessero quegli strumenti culturali per trasformare l’ora di religione in un’ora di storia delle religioni, in nome di un universalismo etico forte e inclusivo. Smettiamola di fingere di credere che la nostra sia la migliore civiltà possibile e di ritenerci i depositari del progresso, in opposizione alla barbarie degli altri.
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nMa abbiamo mai pensato in cosa consiste la nostra "civiltà"?
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nSecondo una ricerca del Max Plant Institute del settembre 2015 i morti per inquinamento nel mondo ammontano a tre milioni. Per l’Agenzia Europea dell’Ambiente, tra i 28 paesi dell’Unione europea, l’Italia è quello con il più alto numero di morti premature a causa dell’inquinamento dell’aria con 84.400 decessi su 491.000 totali (fonte 2012). Secondo la FAO nei paesi poveri sono state incentivate le produzioni di cereali destinate ad essere esportate e successivamente utilizzate come mangime per l’allevamento intensivo del bestiame, che oltre a essere responsabile del 20% dei gas serra, si trasforma in tonnellate di carne e va a costituire la dieta squilibrata del Nord del mondo, dove un’emergenza sanitaria è costituita dall’obesità e da tutte le malattie connesse con la sovralimentazione. E come abbiamo ridotto i fiumi o i mari? La plastica è presente nello stomaco del 90% dei volatili e del 30% dei pesci. E’ noto che se tutti gli abitanti del mondo fossero europei nel tenore di vita, avremmo bisogno di tre pianeti, se fossero tutti americani addirittura di sei. Finché questa insostenibilità andrà avanti si calpesteranno sempre i piedi di qualcuno. Forse sarebbe il caso di ripensare a come noi viviamo e a quale è il vero significato delle parole civiltà e terrorista.
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nCome diceva Tiziano Terzani nel 2001 "il terrorismo, come modo di usare la violenza, può esprimersi in varie forme, a volte anche economiche".
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nPer Naomi Klein "crescita è il nome che più si avvicina oggi a una divinità globale; la nostra civiltà e cultura consumistica occidentale sfrutta e inghiotte tutte le risorse della terra. E’ la logica mortale del libero scambio".
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nGianluca Ferrara scrive "Il modello occidentale è diventato insostenibile. E’ un’idrovora impazzita che succhia risorse per garantire a pochi uno stile di vita impossibile da estendere all’intera popolazione del pianeta….Se non ci sarà un cambio di direzione, il numero delle vittime di guerra è destinato ad aumentare, perché aumenteranno i conflitti per accaparrarsi le risorse disponibili".
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nQualcuno si ricorda ancora, senza farsi frastornare da presepi, panettoni, regali e canti che Gesù è nato povero, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia?
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n Cordiali saluti.
nEnrico Virtuani
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