L’ITALIA DEI PARCHI

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La cosa che più mi piace nell’articolo pubblicato stamane da "Profumo di Mare" sul Convegno in programma giovedi e venerdi prossimi a Napoli sulle Aree Protette è la mappa della Federparchi a corredo che qui a lato riporto. E’ una mappa denominata "L’Italia dei Parchi". Guardandola con attenzione, il nostro Paese sembra proprio una isola felice, cosparsa com’è di Parchi Nazionali (24, colorati in arancione), Aree Marine Protette (26, colorate in verde scuro), e Parchi Regionali (ben 140 in verde chiaro)… Che vogliamo di più? Verrebbe da dire…
Eppure c’è qualcosa che non quadra, se proprio ieri, in un paio di articoli in tema di minacce ambientali, abbiamo scelto di paragonare i nostri territori nazionali, marini o terrestri che siano, addirittura quelli della Nigeria. E ciò a causa degli scempi che certe società internazionali del settore petrolifero, per loro interessi privati, stanno facendo da anni anche a danno delle comunità ivi residenti, e non sempre in modo limpido e trasparente. Inutile dire altro. Capite bene di cosa parliamo…
Tornando alla mappa in questione, il motivo per cui mi piace riprenderla a lato, con un’unica indicazione geografica aggiuntiva relativa a Pantelleria, che evidenzia in modo chiaro un dato di fatto che riguarda quest’isola in cui ho scelto tempo fa di vivere. Pantelleria, infatti, è un’isola che, già nel 1991, dalla legge quadro sulle AMP allora emanata, fu individuata come "area di reperimento", indicando con ciò che il mare intorno a Pantelleria avrebbe dovuto essere tutelato attraverso l’istituzione di un "Area Marina Protetta".
In altre parole, ad oltre venti anni di distanza, sulla mappa di Federparchi quest’isola oggi dovrebbe essere "almeno" colorata di verde, come lo sono altre isole dello Stretto di Sicilia, Lampedusa e le Egadi, ad esempio… E meno male che a colorarla verde frattanto ci pensa Madre Natura, oltre che la Riserva Naturale Integrata istituita in alcune aree terrestri dell’isola, curate attualmente dalla Forestale…
Ma dicevo "almeno" per una ragione più che valida. Infatti l’isola, che vediamo totalmente bianca sulla mappa di Federparchi, avrebbe diritto ad esser colorata addirittura in arancione, il colore dei parchi nazionali, avendo una legge, emanata dallo stato italiano cinque anni fa, istituito di fatto il Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria. A farlo è stata la legge n° 222 del 29 novembre 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30 novembre 2007 – Suppl. Ordinario n. 249/. Questo il testo letterale del comma 4-septies che lo dichiara:
 "Con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, d’intesa con la regione e sentiti gli enti locali interessati, sono istituiti i seguenti parchi nazionali: Parco delle Egadi e del litorale trapanese, Parco delle Eolie, Parco dell’Isola di Pantelleria e Parco degli Iblei. L’istituzione ed il primo avviamento dei detti parchi nazionali sono finanziati nei limiti massimi di spesa di 250.000 euro per ciascun parco nazionale per l’anno 2007 a valere sul contributo straordinario previsto dal comma 1".
Pure con un seguito, tanto per la cronaca… La Regione Sicilia, contro l’articolo della legge 279 che istituisce i parchi nazionali delle Egadi e del litorale trapanese, delle Eolie, dell’Isola di Pantelleria, e degli Iblei, il 28 gennaio 2008 avanzò ricorso alla Corte Costituzionale. Ma tale ricorso, con sent. 12 del 23 gennaio 2009, venne respinto dalla Corte Costituzionale, che pertanto riconfermò l’istituzione dei quattro parchi siciliani. E tra essi quello dell’isola di Pantelleria, cui pertanto il color arancione sulla mappa in questione spetta doppiamente e di diritto. A meno che non si intenda continuare a violare la legge…
Ma vogliamo davvero che si continui a farlo? E allora ? Al prossimo Convegno di Napoli, stando all’articolo citato di "Profumo di Mare, si cercherà di dare risposta alle seguenti domande :
• Lo stato dell’arte della gestione delle aree protette;
• Cosa si può fare per migliorare la gestione delle aree protette;
• Quali sono le buone pratiche realizzate nelle aree protette;
• Vi sono dei modelli esportabili di buone pratiche nelle aree protette? Come è possibile esportarli?
• Lo Stato e i vari Enti (regione, provincia, Comunità Montane, Autorità di Bacino), quale ruolo hanno finora svolto? Come si può valutare? Cosa è possibile fare per migliorare complessivamente le condizioni delle popolazioni che vivono nelle aree protette?
Tutte ottime domande, per le quali auguro ai congressisti di trovare le giuste risposte. Ma, a voler essere seri e coerenti, mi permetterei di aggiungere un’ulteriore domanda che riguarda lo "status ambientale" di Pantelleria, un’isola situata in un crocevia di interesse vitale per il Mediterraneo tutto. Un’isola che ad una tutela ambientale effettiva delle acque che la circondano, almeno di quelle territoriali, non solo ha pienamente diritto, ma di cui ha anche un immediato bisogno nell’interesse di tutti, per poter combattere ad armi pari con le numerose e molteplici minacce che incombono sullo Stretto di Sicilia, al cui centro l’isola è situata e dalle cui condizioni potrebbero dipendere un domani molto prossimo anche quelle di tutto il Mediterraneo…

Approfondimenti:
– "Convegno a Napoli sulle Aree Protette e Programma MAB" di Filippo Foti
http://profumodimare.forumfree.it/?t=63802682#lastpost  
– "Legge n. 222 del 29/11/2007 istitutiva del Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria, G.U. n° 279 del 30/11/2007 – Art. 26 (4-septies)"
http://www.camera.it/parlam/leggi/07222l.htm  
– "Sent. n° 12 del 23 gennaio 2009 della Corte Costituzionale contro il ricorso della Regione Sicilia"
http://www.lexambiente.it/beni-ambientali/25/4805-Beni%20Ambientali.%20Parchi%20e%20riserve%20naturali.html  

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