Il 13 dicembre si festeggia Santa Lucia da Siracusa, martire cristiana morta nel 304 durante le persecuzioni di Diocleziano e venerata dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa. A Pantelleria, un antico detto recita: “A Santa Lucia si mangia solo cuccìa” e gli anziani raccontano che anticamente il 13 dicembre era effettivamente un giorno dedicato alla Santa considerata protettrice degli occhi e della vista. In suo onore si preparava, la sera prima, il particolare piatto della “cuccìa” a base di frumento e ceci bolliti che diventava poi l’unico alimento concesso nella giornata del 13 dicembre: una specie di astinenza dal cibo comune in segno di devozione, al fine di intercedere presso la Santa. Il tradizionale piatto ha subito nel tempo trasformazioni e varianti, oggi viene cucinato anche con l’aggiunta di vino cotto, buccia di mandarino, cannella, crema o cioccolato. Da semplice zuppa di frumento si è trasformato quindi in un piatto dolce, in base ai gusti del devoto o del … goloso. L’origine di questa tradizione culinaria viene fatta risalire al 1646, quando l’intervento della Santa pose fine ad una tremenda carestia che aveva colpito la città di Siracusa. L’arrivo di una nave carica di frumento fu considerato un vero e proprio miracolo. Oggi dopo dieci giorni di collegamenti sospesi è arrivato il Cossyra carico di derrate alimentari e farina… ed ecco che il miracolo si ripete, anche se non si può certo parlare di carestia ma di astinenza forzata causa maltempo.
Nella frazione di Rekhale, lungo la strada che collega alla perimetrale, sorge una piccola cappella bianca comunemente chiamata la “cappelluzza della santa” ed è dedicata a Santa Lucia. E’ curata dai devoti della contrada, nel pomeriggio di oggi vi sarà celebrata una santa messa in segno di devozione. Sarà una buona occasione per rendere grazia.
Le spoglie della Santa siracusana riposano a Venezia nella chiesa di San Geremia, tornarono eccezionalmente a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004, in occasione del 17º centenario del suo martirio. Santa Lucia è considerata luce che illumina e guida nel percorso di fede cristiana, infatti fra i suoi attributi appare il Libro del Vangelo. E’ venerata in tutta la Sicilia che alla martire dedica ben due feste annuali: il 13 dicembre giorno del martirio e la festa liturgica di maggio tipicamente siracusana e siciliana. A Mazara del Vallo, sede della nostra Diocesi, c’è una piccola chiesa dedicata a San Calcedonio (detta anche del Purgatorio) che viene aperta soltanto in due occasioni annuali: per la Quaresima e per Santa Lucia.
Domani, 13 dicembre, una delle cinque messe che verranno celebrate sarà presieduta dal Vescovo monsignor Domenico Mogavero.
La devozione a Santa Lucia è però diffusa in tante altre città italiane e in molte nazioni quali l’Argentina, il Brasile, la Danimarca, la Spagna e la Svezia. In alcune regioni del nord d’Italia, e in particolare nelle province di Bergamo, Brescia Cremona, Mantova, Udine, Piacenza e Parma, esiste una tradizione particolare legata alla figura di questa Santa che nella notte fra il 12 e il 13 dicembre volteggia per le strade e sui tetti delle case a fianco dell’amato asinello. Il simpatico animale traina un carretto carico di doni per i bimbi buoni che per tempo scrivono letterine colme di desideri, proprio come fanno i bimbi siciliani in occasione della commemorazione dei Defunti. Nelle sere precedenti l’arrivo della Santa, si sentono per le vie del paese suoni di campanelli che richiamano i piccoli all’ubbidienza e al dovere di andare presto a letto. Fuori dalla porta di casa, mamma e papà preparano cibo e fieno per ringraziare dei doni ricevuti per i propri bimbi. Tante sono le storie ispirate a questa Santa ma una in particolare è dedicata ai bambini e risulta accattivante anche per i grandi: «La vera storia di Santa Lucia», con testo di Anna Maria Perini e illustrazioni di Daniela Sciascia, che oggi è diventata un e-book, pubblicato nello store di Lulu.com. Un testo arricchito da preziose tavole a colori, un viaggio ricco di sorprese nel quale la storia prende vita dalle stesse parole della Santa che racconta al simpatico e infreddolito asinello i segreti del solstizio d’inverno, anticamente considerato la notte più lunga dell’anno. Per accedere al sito dal quale può essere scaricato il pdf basta digitare sul motore di ricerca «lulu la vera storia di Santa Lucia».
Giovanna Cornado Ferlucci
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