Abraxas Passito
È un vino dolce che si ricava dalle uve zibibbo (moscato) appassite naturalmente al sole di Pantelleria. La sua lavorazione preserva tutti i profumi e gli aromi di un uva che matura al suolo lentamente.
Scirafi
È il fratello cadetto del passito maggiore Abraxas. Questi è il risultato del primo fiore. Ma la ricca potenzialità delle uve passe, già pressaste una prima volta, consente, adeguatamente integrate da altre uve di elaborare un passito uguale e diverso. Uguale per le caratterisrtiche di fondo, ma diverso. come indica il paradigma analitico. È un passito pieno di brio, si potrebbe dire giovane, o giovanile. Questo è infatti un possibile consumatore da raggiungere nell’evoluzione del suo gusto. La linea che SCIRAFI continua è quellla del pasito dal profumo distinto, dal sapore raffinato che nella costanza della tradizione la rinnova.
Kuddia del Gallo
Lo zibibbo nella tradizione di Pantelleria, è stato anche vinificato a secco. Per questo fine un’uva dolce a forte base aromatica pone però problemi delicati. Qual’è il residuo zuccherino compatibile con un dato grado alcolico e con la relativa acidità. Sul mercato oggi si impongono i vini che hanno un grado alcolico contenuto, un’acidità spiccata e una contenuta misura di dolce. Si presentava allora un problema difficile. Ma l’azienda lo ha risolto, impiantando in Contrada Randazzo Sidori, a 300 mslm una vigna di Viognier.
Kuddia delle Ginestre
Kuddia delle Ginestre, il vino prende il nome dalla vigna, è invece Zibibbo in purezza. Viene però fermentato in barriques e tonneau. Ha un tempo di lavorazione più lungo e più elaborato perchè dal legno passa poi nelle vasche d’acciaio e deve procedere attraverso una fase di stabilizzazione più lunga. Il risultato si caratterizza per un residuo zuccherino minimale che concorre a determinare la personalità singolare di questo grande vino.
Kuddia del Moro
Allo stesso modo Kuddia del Moro. Un vitigno singolare perchè singolare il clone prescelto. Del Mondeuse dell’Alta Savoia (il vino francese apprezzato da Stendhal nella sua Grenoble) è stato selezionato un clone che colloca il vitigno costituito tra due celebri uve italiane. Il nero d’Avola ed il Nebbiolo. Ma guarda caso questo vitigno si ritrova prospero in alcune vigne sull’Etna tra un Nerello ed un’altro, dove origina un grande vino di altra azienda. Niente di più coerente nell’ardimento che l’azienda ha avuto impiantandolo nella vigna più alta dell’isola, ai piedi di Montagna Grande…
Kuddia di Zè
Nel bacino ampelografico di Pantelleria, attraverso una ricerca curata dal prof. Attilio Scienza, sono state identificate delle varietà a bacca rossa. Alcune, con precisa identità, altre derivate, come è possibile pensare per l’evoluzione della natura. Tra le prime il Carignano e il Grenache che si trovano in Tunisia, certamente provenienti dalla Francia meridionale, ma si trovano anche in Spagna nel Priorato e da noi in Sardegna.
Siderus
La scelta delle uve nero d’avola che ha luogo per la produzione del prodotto primario, Kuddia del Moro, consente di utilizzare altre uve ugualmente per produrre un Rosso di grande personalità. Con il nero d’avola, il cabernet franc che trova esiti molto rilevanti nelle vigne di Pantelleria.
Lascia un commento